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NEWSLETTER DI CONFARTIGIANATO N. 80

EVENTI – Confartigianato presenta il progetto per il nuovo welfare. Le imprese pronte per i piani welfare

La spesa complessiva per il welfare nel 2016 è stata in Italia di 666,6 miliardi di euro e le famiglie vi hanno contribuito per 109,3 miliardi (16,4% del totale, pari al 6,5% del PIL nazionale). L’offerta pubblica dei servizi di welfare tende oggi a focalizzarsi sui bisogni primari (salute, assistenza e istruzione), lasciando scoperte alcune aree di bisogno. L’acquisto di questi servizi da parte delle famiglie avviene a condizioni onerose. Talvolta le famiglie sono costrette a rinunciare ai servizi per mancanza di offerta. Spesso chi presta i servizi lo fa in assenza di standard di qualità definiti.

Si colloca in questo scenario il progetto per il nuovo welfare presentato oggi a Milano da Confartigianato Impresenella prima delle due giornate dell’evento dedicato al tema (“Da costo a opportunità per lo sviluppo”).

La visione politica e i princìpi che hanno ispirato il progetto sono stati presentati da Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato, e Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato.

“Cambiare la visione del welfare – ha sottolineato il Presidente Merletti – è la premessa per fornire risposte adeguate ai nuovi bisogni di famiglie e imprese: è un’opportunità per il Paese, un motore di crescita sociale e sviluppo economico. Condizione essenziale per realizzare il nuovo welfare è creare reti che includano aziende, associazioni, organizzazioni sindacali, istituzioni pubbliche, soggetti del terzo settore, fornitori di servizi. Reti che condividano soluzioni, conoscenze, competenze, risorse, costi e rischi”.

“Confartigianato – ha spiegato il Segretario Generale Cesare Fumagalli – sta seguendo questa strada proponendosi anche come interlocutore delle istituzioni politiche e dei soggetti privati. L’obiettivo è aggregare i soggetti in grado di fornire i servizi richiesti dalle famiglie (certificandone la qualità), inserirli in una proposta organica e codificata e offrirli a condizioni economicamente sostenibili per chi li eroga e per gli utenti che li richiedono”.

Alla giornata di apertura sono intervenuti , tra gli altri, Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Lombardia, Giulio Gallera, Assessore al Welfare di Regione Lombardia; Cristina Tajani, Assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Milano; Giuseppe Guzzetti,Presidente della Fondazione Cariplo e Acri.

Oltre 100 imprese, da settembre, partite con i piani di welfare. Oltre 500 pronte a realizzarli nel 2018. Al via anche i servizi di assistenza sanitaria e assistenza domiciliare alle famiglie.
Sta prendendo rapidamente forma il progetto di nuovo welfare di Confartigianato Imprese, che ha Caratterizzato la seconda delle due giornate di lavoro promosse per presentare la visione del welfare della Confederazione sintetizzata nello slogan ‘Da costo a risorsa per lo sviluppo’, i servizi che la concretizzano e sviluppare il confronto con le istituzioni. Già diffusi in alcune aree del Paese, i servizi troveranno piena diffusione a livello nazionale nei prossimi mesi.

Confartigianato opera come aggregatore della domanda d’imprese e famiglie e dell’offerta (attraverso una rete di operatori e specialisti territoriali e le partnership con soggetti nazionali e locali). I servizi sono basati su quattro princìpi:
• accessibilità dei servizi (conoscenza, giusto prezzo, semplificazione);
• valore aggiunto offerto attraverso le competenze di Confartigianato e dei partner
selezionati;
• garanzia di qualità e standard codificati;
• restituzione al territorio di una parte del valore generato a beneficio di chi ha
più bisogno.
Ecco come funzionano tre dei servizi: welfare per le imprese, assistenza familiare, assistenza domiciliare alle famiglie.
Il welfare per le imprese. È l’acquisto da parte dell’impresa di beni e servizi che migliorano la qualità̀ della vita generando benefici all’impresa, ai suoi dipendenti e ai fornitori di sevizio. Il servizio, realizzato in collaborazione con TreCuori Società Benefit, è partito nel settembre di quest’anno. Diverse le aree di servizio gestibili attraverso la piattaforma:
• sanità (ricoveri, visite specialistiche, cure odontoiatriche);
• istruzione (asili nido, scuole inferiori e superiori, università, master, viaggi studio);
• assistenza per persone non auto-sufficienti (badanti e collaboratori familiari);
• cultura e tempo libero (abbonamenti a palestre, accesso a musei…);
• previdenza integrativa (versamenti per fondi pensione aperti o chiusi);
• mutui e prestiti;
• fringe benefits (acquisti nella grande distribuzione, elaborazione 730, revisioni auto, carburante…).
In due mesi già̀ oltre cento aziende hanno attivato piani di welfare. Oltre cinquecento imprese sono interessate a realizzare piani nel 2018.

L’assistenza sanitaria. Il servizio, svolto in collaborazione con la start-up VisitamiApp, risponde al crescente bisogno degli associati di ricevere supporto per le esigenze sanitarie abbattendo i tempi di attesa. Confartigianato offre alle famiglie la possibilità̀ di accedere, attraverso una piattaforma digitale, a un network di oltre quattrocento medici e specialisti che operano in studi medici, ambulatori o a domicilio in diverse aree del Paese. L’accesso alle visite specialistiche avviene a costi calmierati grazie alle convenzioni stipulate dalle Associazioni con i professionisti che aderiscono alla piattaforma.
L’assistenza domiciliare alle famiglie. Confartigianato offre alle famiglie la possibilità̀di accedere a una rete di professionisti che coprono tutto il percorso d’inserimento di un assistente familiare all’interno del nucleo familiare: dall’individuazione della figura idonea fino agli adempimenti contrattuali di legge.
I lavori della seconda giornata sono stati introdotti da Giampaolo Palazzi, Presidente dell’ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato) e Mario Vadrucci, Direttore generale dell’INAPA (Istituto Nazionale di Assistenza e Patronato dell’Artigianato).
Sono intervenuti: Franca Maino, Direttrice del Laboratorio ‘Percorsi di secondo Welfare’ e docente di
Sistemi Politici e Amministrativi e Politiche Sociali e del Lavoro all’Università di Milano; • Giuseppe Roma, Presidente dell’Associazione per le Città Italiane e docente all’Università Roma Tre, già direttore generale del Censis; Dario Bruni, Presidente di San.Arti; Daniela Rader, Presidente nazionale Movimento Donne Impresa Confartigianato; Matteo Mancinelli, manager di MBS Consulting;
Gianluigi Petteni, Segretario Confederale CISL; Claudio Fiaschi, Vice Presidente Confcooperative.
Nel corso della giornata sono state anche presentate alcune esperienze delle imprese.

I lavori sono stati chiusi da Angelo Carrara, Delegato nazionale al welfare di Confartigianato.

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RITRATTI DEL LAVORO – Perfetta, la boccia da competizione leader mondiale del settore nasce a Berra, Ferrara

Berra, provincia di Ferrara, Emilia Romagna. E’ qui, tra campi che si estendono all’infinito, che l’Italia può vantare l’ennesimo primato del made in Italy: la migliore produzione al mondo di bocce da gioco. In questo campo, Berra è un luogo sacro, meta di pellegrinaggio

per campioni di tutto il mondo, che affidano anni di allenamento e speranze di vittoria nelle mani di questi maestri artigiani. La destinazione del loro viaggio è lei, la Perfetta. Un’azienda che rappresenta la sintesi tra tecnica tradizionale e forza innovativa, che produce le migliori bocce da competizione e che le esporta in tutto il mondo. Una storia che comincia nel 1995, quando Andrea Varzella rileva un’impresa che lavora soprattutto con l’estero e con pochi prodotti in catalogo. “Da quel momento abbiamo completamente ristrutturato la vecchia azienda, lanciando nuovi prodotti e puntando sul design e sul servizio al cliente”, spiega Federica Varzella che, insieme al padre, al marito Raffaele Calderoni e a tre dipendenti, compone la squadra della Perfetta. “Siamo alla continua ricerca di nuove soluzioni da presentare sul mercato, vogliamo migliorare le performance delle nostre bocce e mantenere sempre ai massimi livelli gli standard di qualità dei nostri prodotti”. Per farlo, la Perfetta ha creato una doppia linea produttiva. Da una parte la produzione standardizzata, dall’altra quella personalizzata per le esigenze dei migliori sportivi al mondo, ai quali è affidata la sperimentazione stessa delle bocce.
Un capolavoro di precisione e tecnica, sintesi estrema di scorrevolezza, rimbalzo e capacità di traiettoria, ogni boccia firmata dalla Perfetta è un pezzo unico, che nasce dentro un sacco di scaglie colorate. E’ la resina termoindurente con cui si realizzano i due emisferi che formeranno il guscio esterno della boccia. All’interno è inserito un cuore che, a caldo, si legherà alla corazza, permettendo di creare traiettorie incredibili. A quel punto, la boccia viene rettificata e controllata nel peso e nel diametro per essere adeguata agli standard previsti dai regolamenti nazionale ed internazionale. Un processo che a regime porta a produrre 50/60mila bocce l’anno.
Oggi, la Perfetta guarda con convinzione al futuro, forte di un’esperienza che le ha permesso di raggiungere l’eccellenza in questo settore, con un nuovo marchio d’abbigliamento tecnico appena lanciato sul mercato, la 991 Sport, e tante altre intuizioni da trasformare in realtà. Perché la Perfetta applica le stesse regole della raffa. Preparazione, tecnica e precisione per avvicinarsi il più possibile all’obiettivo, sbaragliando la concorrenza sul campo di gioco perché, semplicemente, nessuno sa farlo meglio di te.

LAVORO – Il Presidente Merletti su ‘Libero’: “Servono più incentivi per l’apprendistato nelle piccole imprese”

Oggi il quotidiano ‘Libero‘ pubblica un’intervista al Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti nella quale il leader degli artigiani torna sui tema del futuro dei giovani, della loro formazione al lavoro e sollecita maggiori incentivi per l’assunzione di apprendisti nelle piccole imprese al fine di creare ‘buona occupazione’, non soltanto posti di lavoro.

Ecco di seguito il testo dell’intervista del Presidente Merletti a ‘Libero’.

Nei primi otto mesi del 2017, 173 mila giovani under 30 sono stati assunti con apprendistato. Il contratto tallona quindi il tempo indeterminato: sono stati 181mila nello stesso periodo. Questa la fotografia dell’Ufficio studi di Confartigianato. C’è stato un aumento del 24,8% rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre i contratti a tempo indeterminato sono in discesa dell’8,5%. Tenuto conto dei giorni lavorativi, si tratta di più di mille giovani under 30 ogni giorno che entrano nel mercato del lavoro grazie al contratto di apprendistato. Nel dettaglio per genere, per le donne le assunzioni di apprendisti (72mila) nei primi otto mesi dell’anno superano quelle a tempo indeterminato (71mila) registrate nello stesso arco di tempo. Forte proprio di questi dati, Giorgio Merletti, presidente dell’associazione degli artigiani, al provvedimento che prevede uno sgravio contributivo per le assunzioni stabili dà sì un giudizio “positivo – perché la direzione è giusta – ma con una larga insufficienza”. 

L’apprendistato in legge di bilancio c’è. 

Sì, forse per la prima volta. Benissimo, anche se purtroppo non è che una fettina molto piccola del provvedimento generale, un po’ troppo generalista a nostro giudizio. Bisogna stimolare l’occupazione o la buona occupazione? In passato abbiamo visto picchi in alto e in basso degli indici, determinati da formule troppo generiche. La politica continua a raccontare di gradire molto il sistema duale, ma poi ci mette pochi quattrini. Un anno di incentivazione, ad esempio, è poco. Ne servono almeno due. Noi stiamo cercando di emendare la norma e ripristinare ciò che era previsto fino a fine 2016: l’intervento di riduzione del costo degli apprendisti per le imprese fino a 9 dipendenti. Siano totalmente esentate, sono una percentuale importante del motore del Paese. E poi… chiamare forte incentivo un intervento del 50% di riduzione del contributo con un tetto di 3mila euro per un anno è uno spreco di parole.

È possibile che ci sia chi usa l’apprendistato solo per avere lo sconto, senza reale intento formativo?

Nel mondo delle banche, quando assumevano, è successo: cassieri-apprendisti, forme di abuso. Le assicuro però che se un artigiano assume un apprendista, con tutte le limitazioni che questo comporta, come ad esempio sugli straordinari, se lo tiene ben stretto. Si dedica a formarlo, ci investe tempo e denaro. Molto più facile è cavalcare un’assunzione con sgravio e poi lasciare a casa il giovane, cosa lo impedisce?

La legge si propone un obiettivo che sembra essere piuttosto ambizioso: 380.000 nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni, crede si possano raggiungere?

Penso di sì. Sulla scorta degli andamenti dell’economia, l’intervento è certo uno stimolo, una forma di accompagnamento per i giovani. Incentivare è fornire alimento a una ripresa che per tanti settori è effettivamente già in corso. Tanto che in diverse piazze lavorative, soprattutto nel Nord Italia, si ricomincia a sentire l’esigenza di figure professionali che non si trovano. Occorre gente capace di utilizzare macchinari e digitalizzazione, a fronte degli investimenti sull’industria 4.0. 

In questo senso gli Its possono essere un buon bacino, per trovarle?

Certamente. Rappresentano forme di istruzione che non arrivano all’università e che sono state il segreto del successo dell’Italia del dopo guerra: tecnici, periti, super-periti. Per l’artigianato preparano figure professionali importanti. Mi lasci dire che 5 milioni previsti ora dal governo sugli Its… beh, ben vengano. Ne servirebbero però 10 volte tanti.

LAVORO – Rinnovato ccnl Pmi moda, chimica, ceramica. Soddisfatta Confartigianato

Confartigianato Moda, Confartigianato Chimica, Confartigianato Ceramica e le altre Confederazioni dell’artigianato hanno firmato con i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle PMI dei settori moda (fino a 249 addetti), chimica/ceramica-terzo fuoco(fino a 49 addetti). Il contratto avrà vigenza fino al 31 dicembre 2018.

Per la parte economica gli aumenti saranno così suddivisi con riferimento al salario medio di ogni settore: 75 euro per il settore tessile abbigliamento; 87 euro per il settore chimica e settori accorpati; 100 euro per il settore decorazione piastrelle in terzo fuoco (aziende fino a 249 addetti). L’erogazione sarà articolata in tre tranche e saranno corrisposti importi una tantum a copertura del periodo di carenza contrattuale.

Per quanto riguarda la parte normativa, il nuovo contratto recepisce quanto stabilito dai recenti provvedimenti in materia di lavoro a termine, part time e apprendistato professionalizzante.

Soddisfazione viene espressa da Dario Bruni, Delegato alle Relazioni Sindacali di Confartigianato, il quale sottolinea che “l’accordo attua la razionalizzazione del numero dei contratti prevista dal nuovo modello contrattuale dell’artigianato e delle piccole imprese. Si tratta di un significativo passo in avanti per la piena rappresentanza delle imprese del settore che potranno utilizzare nuovi strumenti per favorire il migliore collocamento delle risorse umane, valorizzare la bilateralità, realizzare soluzioni di welfare su misura per i settori interessati e meglio rispondere alle sfide della competitività”.

SISMA CENTRO ITALIA – Stop a burocrazia e coinvolgere piccole imprese in ricostruzione’

Il terremoto ha colpito l’attività di 16.000 imprese artigiane, con 39.000 addetti, localizzate nei 140 Comuni delle Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria. Per queste aziende il ritorno alla normalità è ancora lontano.

La situazione delle piccole imprese nei territori del Cratere è messa in evidenza da Confartigianato in occasione di un incontro organizzato oggi a Roma con il Commissario straordinario per la ricostruzione, On. Paola De Micheli, alla quale i rappresentanti della Confederazione hanno presentato proposte per accelerare la ricostruzione e passare dal dire al fare.

Le imprese artigiane rappresentano il 25 per cento del totale delle aziende operanti nei territori del Centro Italia interessati dagli eventi sismici. Il 37,6% delle imprese artigiane opera nel settore delle costruzioni, il 24,8% nei servizi alle persone, il 24,4% nel manifatturiero e l’11,3% nei servizi alle imprese.

Gli effetti del terremoto sull’economia sono rilevanti soprattutto nelle Marche e in Umbria, regioni che negli ultimi 4 trimestri presentano la peggiore tendenza dell’occupazione, con cali rispettivamente dello 0,8% e dell’1,5%, a fronte di un +1,3% della media nazionale.

Confartigianato, pur apprezzando gli interventi messi in atto dal Governo, segnala le criticità che rallentano la ricostruzione e la ripresa delle attività economiche: troppe norme e troppo complesse, eccessiva frammentazione delle competenze tra gli Enti e le istituzioni coinvolti nella ricostruzione, eccesso di rigidità nella gestione degli appalti.

Secondo Confartigianato, per far ripartire le attività produttive bisogna agire su tre fronti: ridurre la burocrazia, coinvolgere le imprese locali nella ricostruzione, rafforzare il coordinamento tra le istituzioni e le Associazioni imprenditoriali. In particolare, è necessario sfrondare l’eccesso di norme accumulate negli anni in occasione di eventi calamitosi e fissare principi semplici, certi e inequivocabili sulle misure da adottare, ad esempio per quanto riguarda la sospensione di versamenti e adempimenti fiscali e contributivi. Altrettanto fondamentale applicare il principio del ‘Km 0’, della ‘filiera corta’, prevista dal nuovo Codice degli appalti, per affidare alle micro e piccole imprese locali una quota significativa degli appalti pubblici per la ricostruzione.

La proposta di Confartigianato ha incassato la condivisione del Commissario straordinario Paola De Micheli che ha sottolineato l’impegno a correggere ciò che non funziona nella gestione del post terremoto dal punto di vista degli adempimenti e della normativa. “Sono vostra alleata – ha detto – nella proposta di un testo unico sulle emergenze, vale a dire rendere stabili le misure da applicare in occasione di eventi calamitosi”. L’On. de Micheli non ha nascosto che il processo di ricostruzione nel Centro Italia sarà lungo ma, ha aggiunto, “è una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme”. A questo proposito ha richiamato l’attenzione sulle responsabilità di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti nella ricostruzione.  In particolare, il Commissario ha sollecitato Confartigianato a costruire piani di sviluppo economico locali per evitare lo spopolamento dei territorio colpiti dal sisma”.

Le immagini dell’incontro in alta risoluzione sono disponibili sul nostro canale Flikr. Clicca QUI

EUROPA – Robotica e piccole imprese: Confartigianato ne parla al Parlamento Ue

Trasferire la robotica nel mondo delle Pmi”, è il titolo di un evento organizzato oggi a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo dall’On. David Borrelli, eurodeputato del Movimento 5 Stelle. Obiettivo dell’iniziativa: costruire un quadro delle problematiche e delle opportunità legate al impatto della robotica sulle micro e piccole imprese.

All’evento ha partecipato Confartigianato con una delegazione composta da Paolo Rolandi, Presidente di Confartigianato Meccanica, Ugo Arnulfo, Presidente di Confartigianato Carpenteria meccanica, e Mauro Pierini, imprenditore socio di Confartigianato e titolare, insieme alla sorella Barbara, di P.R.M. azienda di Morazzone (Varese) specializzata nella produzione di raccordi per impianti petrolchimici richiesti in tutta Europa.

Mauro Pierini è intervenuto nel corso dell’evento presentando l’attività della sua azienda. Ha spiegato come l’utilizzo della robotica abbia apportato grandi cambiamenti nell’impresa in termini di incremento di fatturato ma ha anche evidenziato che l’utilizzo dei robot non ha sostituito la manodopera umana che rappresenta una componente fondamentale per la crescita dell’azienda. “Il robot – ha detto – è stato affiancato alla figura umana come aiuto nelle lavorazioni ripetitive e pesanti, ma non può e non deve sostituirla”.

L’On. Borrelli ha sottolineato che “levento rappresenta il punto di partenza per la costituzione di un gruppo di lavoro per la sensibilizzazione dei decisori e degli operatori sull’argomento”.

Il Direttore Generale della Commissione Europea (DG CNECT), Roberto Viola ha anticipato che la Commissione pubblicherà l’anno prossimo una proposta che combinerà la creazione di una piattaforma sulla robotica con i digital innovation hub previsti dal Piano italiano ‘Impresa 4.0’.

STUDI – Prezzi manifatturiero artigiano a +1,1%, stazionari prezzi abitazioni (-0,1%) e in leggera salita (+0,4%) nei Servizi. Nel Trasporto merci su strada: prezzi a -2,6% vs. -0,1% Uem e +19,2% costo gasolio

L’analisi della tendenza dei prezzi è di particolare rilevanza per delineare le prospettive di politica monetaria che valutano, come noto, anche il target dell’inflazioneNell’ultimo Consiglio Direttivo della BCE è stato dimezzato il programma di acquisto delle attività da gennaio 2018 “sino alla fine di settembre 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione”.

Segnali predittivi sulle tendenze dell’inflazione si possono desumere anche dai prezzi alla produzione. A settembre 2017 i prezzi alla produzione del manifatturiero al netto dell’energia aumentano dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2016. Focalizzando l’analisi nei settori manifatturieri con maggior presenza di imprese artigiane (rappresentano il 95,7% dell’artigianato manifatturiero) l’aumento dei prezzi risulta pari all’1,1%. In particolare aumentano i prezzi in: Alimentare (+2,3%), Prodotti in metallo (+1,9%), Riparazione e installazione macchinari (+1,7%), Legno (+1,3%), Apparecchiature elettriche e domestiche (+0,9%), Gomma e materie plasticheTessileMacchinari ed apparecchiature (tutti e tre i settori con aumento dello 0,8%), Mobili (+0,7%), Altri prodotti dalla lavorazione di minerali non metalliferi (+0,5%) e Abbigliamento (+0,4%). I prezzi sono stabili nel settore Pelle (+0,0%) mentre diminuiscono in Altre manifatturiere (-1,1%) e Stampa (-0,3%). Nei settori di MPI i prezzi crescono dell’1,4%.

Relativamente al mercato delle costruzioni, nel II trimestre 2017 i prezzi delle abitazioni ristagnano (-0,1%). Nel dettaglio i prezzi delle abitazioni nuove risultano sostanzialmente stabili (+0,1% tendenziale) mentre per quelli delle abitazioni esistenti si rileva una lieve diminuzione (-0,3% tendenziale).

Nell’ambito dei servizi al II trimestre 2017 i prezzi salgono di un limitato 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. Nei settori esaminati dall’Istat e in cui vi è una maggior presenza di addetti artigiani si registrano aumenti dei prezzi per Attività di pulizia e disinfestazione (+2,7%), Elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web(+2,3%), Software, consulenza informatica e attività connesse (+1,1%) e Movimentazione merci (+0,5%).

Tra i servizi a maggiore vocazione artigiana l’unico settore in controtendenza è il Trasporto di merci su strada e servizi di trasloco dove si registra un calo dei prezzi del 2,6%. La tendenza deflattiva nel Trasporti di merci rilevata in Italia è particolarmente critica sia rispetto alla dinamica dei costi dei carburanti – nel II trimestre del 2017 il prezzo del gasolio al netto delle imposte risulta in aumento tendenziale del 19,2% – sia nel confronto europeo: nell’Eurozona si registra una stazionarietà (-0,1%) dei prezzi nel settore mentre tra i maggiori Paesi UE si registra un aumento dell’1,0% in Francia, dello 0,9% in Germania e un calo dello 0,9% in Spagna.

BOLOGNA METROPOLITANA – Confartigianato fa il punto sulle nuove regole europee sulla privacy

Questione di pochi mesi e, dal prossimo 28 maggio, in Italia scatteranno nuove regole sulla tutela della privacy. Si tratta di norme che recepiscono un regolamento europeo sulla protezione dei dati personali e che riguarderanno tutte le aziende.

Per capire quanto e come gli imprenditori saranno coinvolti in quella che si annuncia come una ‘rivoluzione’ normativa di rilevante impatto, il 24 ottobre Confartigianato Imprese Bologna Metropolitana ha organizzato a Imola, in collaborazione con FutureDem, un seminario formativo durante il quale sono intervenuti esperti della materia.

A cominciare dall’avvocato Michele Martoni, docente di informatica giuridica all’Università di Bologna, il quale ha sottolineato che “sono molte le novità imposte dall’applicazione del regolamento europeo. La modifica più importante riguarda l’approccio al trattamento dei dati. Da una serie di adempimenti cui le imprese dovevano provvedere si passa al principio di responsabilizzazione dell’imprenditore che deve fare un controllo al suo interno, verificare gli adempimenti da porre in essere per innalzare il livello di tutela e stare all’interno del perimetro previsto dal regolamento, documentare le sue scelte secondo un principio di accountability. Tutto questo verrà valutato con controlli successivi”.

Le nuove norme sulla tutela della privacy imporranno nuovi obblighi alle imprese ma possono anche offrire opportunità positive. Lo ha spiegato Marco Visani, esperto di sicurezza informatica: “Il regolamento consente di cogliere l’opportunità di classificare, ripulire e valorizzare i dati aziendali, con strumenti di buon senso e di sicurezza generale. In questo modo i dati possono essere valorizzati anche a bilancio, sono più efficaci a livello commerciale e non si rischia di difendere parte di dati inutili che devo cancellare. In altre parole, il rispetto della nuova normativa offre l’occasione per avere un patrimonio di dati aziendali più snello e meno oneroso da gestire”.

L’evento formativo – ha sottolineato Amilcare Renzi, Segretario di Confartigianato Imprese Bologna Metropolitana – ha l’obiettivo di informare le imprese e di accompagnarle nell’applicazione dei nuovi adempimenti imposti dalle regole sulla protezione dei dati. “Il ruolo della nostra Associazione è fondamentale per supportare le imprese in queste novità normative ma anche per sollecitare la loro semplificazione e rimodulazione in funzione della dimensione dell’azienda. In questa fase di cambiamento epocale dell’economia, della società e del modo di svolgere l’attività d’impresa, Confartigianato deve essere al passo con i tempi e deve saper svolgere al meglio la funzione di guida e sostegno alla rete delle piccole imprese”.

LEGGE DI BILANCIO – Rete Imprese Italia in Parlamento: ‘Manovra conservativa. Poche misure per la crescita’

La legge di bilancio 2018 si presenta come “la classica manovra di manutenzione dei conti pubblici che presenta un insieme di misure eterogenee e parcellizzate di tipo temporaneo. Più che avere funzione realmente espansiva, si limita a una funzione conservativa”. Così si sono espressi i rappresentanti di Rete Imprese Italia intervenuti oggi all’audizione sulla manovra di bilancio svoltasi davanti alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.  Rete Imprese Italia giudica “apprezzabile, seppur timido, il ritorno alla spending review con 3,5 miliardi di tagli alla spesa pubblica improduttiva” e positivo aver disinnescato gli aumenti dell’Iva per il 2018 che avrebbero comportato maggiori imposte per oltre 15 miliardi di euro, ma, osserva “ci sono poche misure per la crescita delle imprese“.
In particolare, Rete Imprese Italia si riferisce al fronte fiscale, lamentando lo spostamento dell’entrata in vigore dell’Iri al 2018 che comporterà la mancata riduzione della pressione fiscale per circa 250mila imprese. Negativo il giudizio anche sulla mancata deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali e la mancata riduzione dell’Irap per le piccole imprese. Inoltre, per le imprese che adottano il regime di cassa occorre consentire il riporto delle perdite estendendo alle ditte individuali la disciplina prevista per le società di capitali. E sull’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica tra privati è necessario procedere con estrema cautela nell’ambito di un progetto di medio periodo che coinvolga anche le rappresentanze d’impresa. Secondo Rete Imprese Italia “la pressione fiscale in Italia resta molto alta, nonostante negli ultimi anni se ne sia registrata una riduzione, e si colloca in un sistema fiscale profondamente iniquo nella tassazione dei redditi e che ha visto un incremento importante degli obblighi di comunicazione a carico delle imprese”. Servono quindi interventi urgentivolti “a ridurre la pressione fiscale, garantendo, al contempo, maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro; invertire la tendenza di questi ultimi anni in ordine al trasferimento sulle imprese di gran parte degli oneri dei controlli; usare la leva fiscale per aumentare la domanda interna”.
Sul tema del lavoro, Rete Imprese Italia apprezza l’introduzione di un incentivo strutturale all’occupazione giovanile, che può rappresentare un primo intervento per l’auspicata riduzione strutturale del costo del lavoro. E sul tema della formazione viene evidenziato che dopo i
recenti interventi sulla natura delle risorse dei Fondi Interprofessionali, era fortemente attesa una norma per salvaguardarle ed escluderle dalla normativa sul bail in, come già avvenuto per i fondi pensione. Importante, inoltre, la previsione che riconosce un credito di imposta sul costo del lavoro per le ore impegnate dal personale dipendente in attività di formazione, anche se – avverte Rete Imprese Italia – aver subordinato il beneficio alla condizione che le attività formative siano pattuite attraverso contratti collettivi territoriali o aziendali rappresenta una inspiegabile complicazione e una oggettiva limitazione.

Rete Imprese Italia esprime poi una valutazione “fortemente negativa” sulla disposizione della legge di bilancio che estende ulteriormente la disciplina generale della vendita diretta alle imprese agricole “perché rappresenta un’impropria ed inopportuna invasione di campo che creerebbe un ingiustificato squilibrio delle dinamiche concorrenziali. Infine, nella manovra “al turismo non vengono riservati interventi dedicati nonostante questo settore sia stato uno dei protagonisti principali della crescita al di sopra delle previsioni del Pil nazionale”.

STUDI – Calo avanzo commercio estero determinato da peggiore bolletta energetica (-4,6 mld euro) che sale a 1,9% del PIL, con +19,7% import energia

Le imprese determinano il 35,6% dei consumi di energia, davanti al 34,0% dei Trasporti e il 27,9% del Residenziale. Per gli approvvigionamenti di energia il nostro Paese mostra una elevata dipendenza dall’estero – saldo import-export in percentuale del consumo interno lordo – che per l’Italia è del 77,1%, di oltre venti punti superiore al 54,0% della media UE e più elevata del 61,9% della Germania, del 46,0% della Francia e del 37,4% del Regno Unito. In chiave economica la dipendenza energetica si traduce nel saldo del commercio estero della voce Energia. Secondo gli ultimi dati del commercio estero – esaminati oggi dall’Ufficio Studi nella rubrica settimanale su QE-Quotidiano energia – negli ultimi dodici mesi le vendite del made in Italy crescono del 6,1% mentre le importazioni salgono del 7,8%, con la conseguente riduzione dell’avanzo commerciale. La crescita dell’export è diffusa tra i raggruppamenti settoriali, con aumento del 5,8% per i Prodotti intermedi e i Beni di consumo e del 5,0% per i Beni strumentali, mentre è più accentuata la crescita (+26,6%) per l’Energia.

Sempre ad agosto 2017 il saldo del commercio estero dell’Energia – dato annualizzato – è di 31.902 milioni di euro, in crescita del 17,0% rispetto ai dodici mesi precedenti: il minore avanzo complessivo del commercio estero (-3.175 milioni) è tutto determinato dalla maggiore bolletta energetica mentre migliora il saldo no energy (+1.460 milioni). Il disavanzo del commercio estero di Energia vale l’1,9% del PIL, in peggioramento rispetto al minimo relativo dell’1,6% del 2016 e in linea con il valore registrato nel 2003.

Il peggioramento della bolletta energetica è determinato dall’aumento delle importazioni di Energia che negli ultimi dodici mesi segnano un +19,7% a fronte di un +6,4% dell’import non energetico. La dinamica degli acquisti dall’estero di Energia è il risultato di un aumento dell’11,9% dei valori medi unitari e di una crescita del 7,0% dei volumi.

L’andamento della bolletta energetica sottende un trend di incremento dei prezzi delle importazioni energeticheche – valutati in euro – sono in salita da inizio 2016, registrano un massimo relativo a febbraio 2017 e nei mesi successivi imboccano un sentiero di discesa. Ad agosto 2017 la variazione tendenziale dei prezzi all’importazione è del 4,0% influenzata da un aumento del 9,5% dell’indice dei prezzi in dollari e da un aumento del 5,3% del cambio dollaro/euro.

Le tendenze dei prezzi dell’import energetico si registrano in un contesto in cui i tassi di interesse potrebbero tornare a risalire dopo che nella riunione dello scorso 26 ottobre il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di abbassare gli acquisti condotti nel quadro del programma di acquisto di attività dall’attuale ritmo mensile di 60 miliardi di euro ai 30 miliardi di euro previsti tra gennaio a settembre 2018. Se oltre ai tassi di interesse anche i prezzi delle commoditiesenergetiche confermassero le aspettative di un prossimo rialzo, le variabili esogene chiave tornerebbero restrittive e potrebbero rallentare la già debole ripresa in corso. A tal proposito va ricordato che negli ultimi quattro trimestri l’Italia – insieme alla Francia – registra una crescita del PIL dell’1,2%, inferiore al 2,0% della media dell’Eurozona e a quella delle altre maggiori economi europee: il PIL nel Regno Unito cresce dell’1,7%, in Germania dell’1,9% e in Spagna del 3,1%.

ALIMENTAZIONE – Anche per il pomodoro scatta l’obbligo di indicazione di origine in etichetta

I ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente hanno firmato il decreto interministeriale che introduce l’obbligo di indicazione in etichetta dell’origine del pomodoro. Dopo la pasta e i prodotti caseari, anche le salse e i sughi dovranno riportare il luogo di coltivazione e trasformazione del più nobile degli ortaggi della cucina italiana. Una misura che l’Italia ha introdotto in attesa della piena attuazione del regolamento europeo di riferimento e che vuole tutelare i consumatori e le imprese del settore.

GIOVANI IMPRENDITORI – Marketing e brand positioning, i Giovani Imprenditori a Cortina per le sfide del futuro

Due giorni di lavoro e di formazione professionale per affrontare al meglio le sfide del futuro. I Giovani Imprenditori di Confartigianato si sono dati appuntamento a Cortina d’Ampezzo, il 4 e 5 novembre, per il meeting formativo del movimento“L’obiettivo specifico è parlare di brand positioning. L’obiettivo generale, invece, è quello di aumentare le competenze dei nostri Giovani Imprenditori – ha spiegato Damiano Pietri, Presidente del movimento giovanile – Come Confartigianato vogliamo affiancare gli imprenditori, portandoli ad un livello superiore di conoscenze e di competenze imprenditoriali. Oggi, capiremo come differenziare al meglio i nostri marchi aziendali rispetto a quelli della concorrenza”.   
Un viaggio nel cuore del marketing e del posizionamento strategico del brand aziendale, che 200 rappresentanti dei Giovani di tutta Italia hanno fatto con il guru italiano del settore, Marco De Veglia, che in due giorni di lavoro ha svelato i segreti e le opportunità del posizionamento del brand“una strategia fondamentale per fare marketing. Senza brand positioning, o meglio, senza una strategia che ti permetta di capire come mettere il tuo marchio nella testa del potenziale cliente, qualsiasi azione di marketing è inefficace – ha chiarito Marco De Veglia, esperto di marketing e formatore – Una piccola impresa non può permettersi di spendere soldi in una marketing che non porti risultati. Per questa ragione, sono convinto che il brand positioning sia fondamentale proprio per le aziende più piccole, quelle che hanno meno risorse da investire”.
Individuare le caratteristiche vincenti della propria azienda e dei prodotti presentati sul mercato, comprendere le differenze con i competitor e investire continuamente, giorno dopo giorno, in questa direzione. Sono questi i punti principali del brand positioning, una strategia chiave del marketing aziendale, alla portata di una piccola impresa italiana e capace di offrire i primi risultati in breve tempo.
“Competenze per competere”, questo il nome del meeting, è stato un momento per incontrarsi e confrontarsi, per pianificare gli obiettivi del Movimento e per conoscere i segreti del marketing aziendale e del posizionamento strategico del brand. Un momento, però, anche per comprendere i cambiamenti in atto nel mondo, grazie all’intervento del professor Giulio Sapelli, che ha aperto i lavori della due giorni ampezzana con una lectio magistralis sugli scenari economici e geopolitici internazionali, dalle tensioni di alcune regioni del mondo alle relazioni tra l’Occidente, l’Oriente e il mondo arabo.

BUROCRAZIA – Innovazione digitale ancora distante dagli uffici pubblici

In Italia la Pubblica amministrazione digitale rimane una chimera. Il sogno dei cittadini e degli imprenditori di vedere sparire le scartoffie, evitare le code agli sportelli e gestire on line tutte le pratiche burocratiche non si è ancora avverato.

Ce lo rivela un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato dalla quale emerge che i Comuni italiani gestiscono completamente via web soltanto il 3% dei servizi maggiormente richiesti dalla popolazione.

Come sempre, al di là della media nazionale, le cose cambiano nelle diverse zone del Paese. A Bolzano, in Emilia Romagna e in Veneto, la quota si alza al 6% mentre precipita all’1 e mezzo per cento in Liguria, Trento, Puglia e Sicilia.

Nella rilevazione di Confartigianato, si scopre poi che soltanto il 12% delle amministrazioni locali, tra regioni, province, comuni e Asl, riesce a gestire servizi pubblici on line in condizioni di piena sicurezza e tracciabilità.

Non c’è da stupirsi, quindi, se soltanto il 16% degli italiani spedisce on line moduli compilati agli uffici pubblici.

Il ritardo digitale viene certificato anche dalla bassa percentuale di cittadini, appena il 23%, che si dichiara soddisfatto dei servizi pubblici, una quota che colloca il nostro Paese al penultimo posto nella classifica europea.

La scarsa qualità ed efficienza dei servizi pubblici influisce non poco sulla competitività delle aziende e, in proposito, il rapporto di Confartigianato mostra una situazione poco invidiabile: l’Italia è al 50° posto tra 190 Paesi del mondo per le condizioni che facilitano l’attività degli imprenditori.

Insomma, il quadro che esce dalla rilevazione di Confartigianato è quello di un Paese a due velocità: mentre gli imprenditori si danno da fare per investire nelle tecnologie 4.0, la burocrazia italiana arranca faticosamente sulla strada dell’innovazione digitale.

MERCATI ESTERI – Confartigianato al Foro Italo-Latinoamericano sulle Pmi

Una delegazione di Confartigianato guidata dal Presidente Giorgio Merletti e dal Segretario Generale Cesare Fumagalli ha rappresentato le Pmi italiane al 3° Foro Italo-Latinoamericano sulle Pmi organizzato dall’IILA (Istituto Italo-Latino Americano) a Santiago del Cile. Dal 2 al 4 ottobre, circa 150 delegati provenienti da 16 paesi latinoamericani e dall’Italia hanno scambiato esperienze e avviato relazioni mirate a collaborazioni concrete con l’obiettivo di migliorare la competitività e la sostenibilità delle piccole e medie imprese. Le delegazioni erano formate dai responsabili istituzionali delle politiche pubbliche verso le Pmi, dai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e cooperative, da imprenditori a titolo individuale, esponenti di governi locali, professionisti di centri tecnologici e di istituzioni della conoscenza.

Molto intenso il programma della tre giorni con riunioni plenarie, visite sul campo, sessioni di approfondimento, incontri istituzionali. Molto apprezzati gli interventi del vertice di Confartigianato: il Presidente Merletti e il Segretario Generale Fumagalli hanno spiegato l’importanza del ruolo economico e sociale dell’artigianato e delle micro e piccole imprese italiane e hanno illustrato le attività di rappresentanza e di servizio svolte dal Sistema Confartigianato per accompagnare lo sviluppo delle imprese.

A conclusione dell’evento il Segretario generale dell’IILA, Donato Di Santo, ed il Coordinatore del Foro, e Segretario Socio Economico, José Luis Rhi-Sausi, hanno dato appuntamento al IV Foro che si terrà nel 2018, in Italia.

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