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NEWSLETTER DI CONFARTIGIANATO N. 79

EVENTI – ‘Un nuovo welfare: da costo a risorsa per lo sviluppo’. La proposta di Confartigianato a Milano il 9 e 10 novembre

Sarà presentata il 9 e il 10 novembre, a Milano, presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8, la proposta di Confartigianato Imprese per il nuovo welfare: da costo a risorsa per lo sviluppo.

Il welfare è una delle direttrici strategiche di Confartigianato che ne promuove ora una nuova visione per fornire risposte adeguate ai nuovi bisogni degli imprenditori, delle famiglie, delle comunità territoriali e creare un’opportunità di crescita per il Paese.

I due giorni di lavoro saranno dedicati alla presentazione della proposta di Confartigianato e ad esperienze e iniziative realizzate dalla Confederazione nel suo percorso decennale in tema di welfare.

Giovedì 9 novembre (dalle 14,30 alle 18,30) sarà analizzato lo scenario del welfare in Italia, verrà approfondito il punto di vista delle Istituzioni e presentata la proposta di Confartigianato.

I lavori saranno aperti da Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Lombardia, e da Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato Imprese.

Lo scenario sarà analizzato da Maurizio Ferrera, Docente di Scienza Politica all’Università Statale di Milano, e Andrea Rapaccini, Partner di MBS Consulting.

La proposta di Confartigianato per il nuovo welfare sarà presentata da Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese.

Seguirà un confronto al quale parteciperanno: Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia; Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte; Cristina Tajani, Assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Milano; Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo e Acri. 

La sintesi della giornata sarà affidata a Mauro Magatti, docente di Sociologia, Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano.

Venerdì 10 novembre (dalle 9,30 alle 12,30) sarà dedicato alla presentazione delle iniziative realizzate da Confartigianato.

La mattinata sarà introdotta da Giampaolo Palazzi, Presidente dell’ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato) e Mario Vadrucci, Direttore generale dell’INAPA (Istituto Nazionale di Assistenza e Patronato dell’Artigianato).

Interverranno: Franca Maino, Direttrice del Laboratorio ‘Percorsi di secondo Welfare’ e docente di Sistemi Politici e Amministrativi e Politiche Sociali e del Lavoro all’Università di Milano; Giuseppe Roma, Presidente dell’Associazione per le Città Italiane e docente all’Università Roma Tre, già direttore generale del Censis; Dario Bruni, Presidente di San.Arti; Daniela Rader, Presidente nazionale del Movimento Donne Impresa Confartigianato; Matteo Mancinelli, manager di MBS Consulting; Gianluigi Petteni, Segretario Confederale CISL; Claudio Fiaschi, Vice Presidente Confcooperative.

Chiuderà la giornata Angelo Carrara, Delegato nazionale al welfare di Confartigianato.

Clicca QUI per leggere i dettagli del programma

RITRATTI DEL LAVORO – Croci, cioccolato e altre delizie della tradizione torinese

Profumi inebrianti di cacao e frutta candita, di zucchero e ciliegie lasciate a macerare in barili di spirito. La Cioccolateria Croci è un vero e proprio paradiso per gli amanti della cioccolata e di tutte le ricette della tradizione italiana, che qui a Torino

assumono i tratti mistici della sacralità, al pari del tifo calcistico per l’undici Granata. “Scusate la polvere, è amido. Sono due giorni che stiamo sperimentando nuove ricette, è ovunque”, ci accoglie così Guido Croci, con una battuta e un sorriso caldo e disponibile, mentre apre le porte di questa indescrivibile bottega storica artigiana. Lui e il fratello Luca sono i due Willy Wonka di questa storia, fatta di una tradizione che in famiglia si tramanda ormai da tre generazioni. Da quando, nel 1930, i nonni Gualtiero e Rosa aprono una pasticceria artigiana tradizionale. “Nostro padre, Bruno, intuisce l’evoluzione dei tempi e decide di specializzarsi nella cioccolateria, trasformandola nell’impresa che è ancora oggi. Vogliamo mantenere le tecniche e le ricette della tradizione torinese, quelle che ci ha insegnato nostro padre, cercando di proporre al tempo stesso gusti e sapori nuovi”, ci spiegano questi due imprenditori artigiani che, dopo la laurea in Ingegneria e in Economia, hanno raccolto il testimone di un’antica cioccolateria, che oggi sperimenta “un cioccolatino al ripieno di Barolo e champagne, un vero e proprio calice racchiuso in un cristallo di zucchero e ricoperto di finissimo cioccolato. Stai attento a quando lo mangi” è il consiglio del maestro artigiano per uno dei suoi capolavori più incredibili. Il piacere di quel gusto, così armonioso, tondo e pieno che compare sul viso di chi assaggia una simile bontà, è probabilmente la miglior soddisfazione per artigiani come i fratelli Croci, che ogni giorno elaborano gli insegnamenti tramandati in famiglia“Le ricette e i prodotti che lavoriamo sono quelli della tradizione torinese, dai “Giandujotti” ai “Bombi” allo zabaione, dalle “Castagne” agli “Alpini” alla grappa di montagna – spiega Luca Croci – Due delle novità più interessanti che abbiamo presentato sul mercato sono i “Divini”, con un cuore di vino pregiato, e i “Preferiti”, fatti con le ciliegie di Pecetto, sulle colline torinesi. Ogni singola ciliegia è lavorata cinque volte, partendo dalla snocciolatura, che facciamo a mano, per finire con il terzo strato di cioccolata con cui le rivestiamo”“Controlliamo ogni momento della produzione dei nostri cioccolatini: la scelta delle materie prime, tutte italiane e di qualità, la preparazione dei ripieni e della cioccolata e la creazione vera e propria – aggiunge ancora Croci – Ogni passaggio è controllato per garantire la qualità e la sicurezza alimentare dei nostri prodotti. Questo è quello che ci ha insegnato nostro padre e il metodo che proponiamo ancora oggi con la nostra cioccolateria“Anche il confezionamento è fatto a mano qui da noi – precisa Guido – La cioccolata è una materia viva, reattiva alla temperatura ed estremamente dinamica. Richiede attenzione e cura in ogni dettaglio. I nostri prodotti sono genuini, privi di conservanti e di agenti chimici, amiamo utilizzare cacao al 56% e ingredienti sani e di qualità. Questa è la nostra ricetta”. 
Quello della cioccolateria è un settore imprenditoriale particolare, estremamente stagionale, “al punto che quasi tutto il nostro fatturato si sviluppa tra novembre e dicembre, in occasione dell’inverno e delle festività natalizie”, racconta Guido Croci, il più grande dei due fratelli che lavorano qui alla Cioccolateria Croci.

a sorella, Federica, ha passato quindici anni in questa bottega storica, prima di intraprendere altre strade. “Non vogliamo fermarci qui – riprende Croci – Al nostro bagaglio culturale d’impresa artigiana e di tecniche di lavorazione della cioccolata, stiamo aggiungendo innovazione e creatività. Grazie a Confartigianato Torino e al Politecnico di Torino abbiamo partecipato al progetto LabCube sull’utilizzo della stampa 3d e della prototipazione digitale nella piccola impresa tradizionale. Il risultato è stato un uovo di Pasqua invertito, con una custodia esterna stampata in 3d e all’interno un cuore di cioccolata. Un’idea sviluppata con i designer del Politecnico da presentare sul mercato, anche come Calendario dell’Avvento per le feste”Una storia che vede protagonisti due imprenditori giovani e laureati, con radici solide e legate al proprio territorio, capaci di innovare e di portare un’antica bottega artigiana tra le piccole imprese italiane d’eccellenza.

Cioccolateria Croci

STUDI – Ritardo digitale PA: spedizione via internet di moduli compilati solo per 16% occupati in Italia, meno della metà del 35% dell’UE. Divario raddoppiato negli ultimi 8 anni

La bassa crescita dell’Italia è determinata da un ampio set di concause, tra cui il basso profilo della produttività, influenzato da fattori di contesto tra cui assume una specifica rilevanza il tempo necessario per svolgere le procedure burocratiche. Come evidenziato in una nostra recente analisi sul ’burofisco’ – ripresa in un articolo di Sergio Rizzo su Repubblica – il tempo necessario per pagare le tasse per una impresa in Italia è superiore del 46,9% alla media dei paesi avanzati.

L’analisi degli indicatori di e-Government proposti dalla Commissione europea nell’ambito del DESI – Digital economy and society index – evidenzia un ritardo dell’Italia nell’applicazione delle tecnologie digitali alla relazione tra cittadini impegnati in attività lavorative e Amministrazioni pubbliche, con la conseguente scarsa offerta di servizi pubblici fruibili on line che assorbe tempo degli occupati distraendoli da attività produttive, che creano valore aggiunto.

Nel dettaglio la quota di occupati che hanno usato internet per interagire con le Pubbliche autorità spedendo moduli compilati – che è l’attività a più alta integrazione, con la maggiore complessità tecnologica e che riduce lunghi temi e code agli sportelli – in Italia è pari al 15,6%, valore più che dimezzato rispetto al 34,7% della media dell’Unione Europea e che colloca il nostro Paese al 26° posto tra i 28 Paesi dell’Unione europea, davanti solo a Bulgaria e Romania. Nel dettaglio la quota di occupati che interagisce con la PA è del 58,2% in Francia, del 41,5% in Spagna, del 40,2% nel Regno Unito e del 20,8% in Germania. Il divario con l’Unione europea è quasi raddoppiato in otto anni, passando dagli 11,2 punti nel 2008 ai 19,1 punti del 2016.

Se ipotizziamo – in un esercizio controfattuale di scuola – che per ciascun occupato vi possa essere un risparmio di 4 ore al mese nell’interazione digitale con la PA, considerato che per ogni ora lavorata mediamente si producono 35,2 euro di valore aggiunto, il minore utilizzo per i lavoratori italiani del canale digitale rispetto alla media UE vale 8.027 milioni di valore aggiunto, circa mezzo punto di PIL.

Una nostra recente analisi ha evidenziato un caso concreto del ritardo digitale della PA dato dai servizi del Comuni, che solo per il 3,1% sono on line. In parallelo – e in termini quasi paradossali, come abbiamo evidenziato nel #graficodellasettimana – la quota di utenti in lunghe code agli sportelli dell’anagrafe è salita dal 16% del 2006 al 22,7% del 2016.

Per approfondire l’analisi sui costi della burocrazia si vada all’Elaborazione Flash “Il labirinto del burofisco“. Clicca qui per scaricarla.

ROMA – L’Antitrust accoglie il ricorso di Confartigianato Roma, il bando Multiservizi è da rifare

L’Antitrust ha accolto il ricorso presentato da Confartigianato Roma sul bando da 475 milioni di euro della Multiservizi, la società che cura la manutenzione e la pulizia di giardini, scuole, trasporti e palazzi pubblici della Capitale. Il bando pensato dal Campidoglio va rifatto, la soluzione proposta dalla Giunta Raggi puntava su una gara a doppio oggetto per cercare un partner privato e creare una nuova azienda. Una soluzione a un problema decennale, prorogato di anno in anno fino ad oggi. Confartigianato Roma aveva denunciato la penalizzazione subita dalle piccole imprese. L’Antitrust ha dato ragione all’associazione romana e ora dal Campidoglio fanno sapere che la nuova proposta arriverà entro il 4 dicembre. In ballo c’è il destino di 4500 dipendenti e quello di una società a proprietà mista, con il 51% delle azioni in mano all’AMA, la municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti nella Capitale, e il restante 49% sotto il controllo di Manutencoop. “Da una parte c’è un’azione di monopolio da parte della Multiservizi che si protrae da molti anni, dall’altra c’è una prorogatio da parte dell’amministrazione capitolina che va avanti da tempi immemorabili – denuncia Mauro Mannocchi, Presidente di Confartigianato Roma – Non possiamo più consentire che si vada avanti in questo modo, anche perché, in questo modo, l’azione del Campidoglio non tutela né i lavoratori della Multiservizi che rischiano il licenziamento né tantomeno i lavoratori delle nostre imprese associate”.
Una partita ancora tutta da giocare, la Giunta Raggi promette una soluzione definitiva entro il 2018, per continuare a sistemare una delle tante e irrisolte questioni decennali nella gestione amministrativa di Roma.

INNOVAZIONE – Innovazione, confermati i voucher per le piccole imprese. Le istruzioni per la richiesta al Ministero

Buone notizie per le piccole imprese italiane che puntano sull’innovazione tecnologica e che vogliono modernizzare i processi produttivi aziendali. Il Ministero dello Sviluppo economico ha confermato, infatti, i voucher per la digitalizzazione con uno stanziamento di 100 milioni di euro, che serviranno a coprire il 50% degli investimenti fatti dalle aziende. Finanziamenti a fondo perduto per progetti dell’importo massimo di 10mila euro. Le richieste potranno essere avanzate dal 30 gennaio al 9 febbraio con la procedura informatica, per farlo è necessario essere in possesso della Carta nazionale dei Servizi e di una casella di posta elettronica certificata.

 

VENETO – L’etichetta parlante del Veneto è un’eccellenza di riferimento nazionale per la lotta alla contraffazione

Dopo anni di lavoro e di studio, il progetto per l’etichetta parlante inventato in Veneto da Confartigianato Moda ha ottenuto un riconoscimento prestigioso, a conferma della bontà e dell’efficacia dell’iniziativa. Il Consiglio Nazionale Anticontraffazione, infatti, ha inserito l’etichetta parlante tra le eccellenze di riferimento nel piano strategico 2017 – 2018, per contrastare il fenomeno della falsificazione in un settore chiave dell’economia italiana, la moda. “Un riconoscimento importante ad un lavoro straordinario e lungimirante che abbiamo realizzato qui in Veneto – commentaGiuliano Secco, Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Veneto – L’etichetta parlante è l’innovativo e rivoluzionario sistema di etichettatura per la tracciabilità dei prodotti tessili ed abbigliamento a tutela delle pmi e del consumatore, che ha coinvolto sino ad oggi 15 imprese artigiane ed industriali della Regione ma che presto verrà sviluppato ulteriormente”.

LEGGE DI BILANCIO – No a riduzione ecobonus su infissi e caldaie

Confartigianato è critica sulla misura, prevista nella Legge di bilancio, che riduce dal 65 al 50 per cento l’aliquota di detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici riguardanti infissi, schermature solari, caldaie a condensazione e a biomasse.

Confartigianato ritiene assurdo che vengano penalizzati i componenti che in 10 anni di bonus fiscali hanno rappresentato la quota più significativa di apporto al risparmio energetico degli edifici.

In questo modo si infligge un duro colpo alle imprese dei settori legno e arredo e metalmeccanica di produzione che, in questi anni difficili, hanno investito per migliorare costantemente le prestazioni dei loro prodotti in chiave di efficienza e risparmio energetico: si rischia la perdita, in termini di fatturato, di circa 250-300 milioni di euroe la scomparsa di oltre 1.500 posti di lavoro nel solo comparto dei serramenti. Al tempo stesso, si vanificherebbe il contributo fondamentale offerto da questi prodotti nel percorso dell’Italia verso il raggiungimento degli obiettivi complessivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2020.

In sintesi, a giudizio di Confartigianato, escludere serramenti e schermature solari dalla detrazione del 65% significa arrestare un circolo virtuoso, penalizzare le imprese italiane che tanto hanno investito nella progettazione e nella realizzazione di prodotti sempre più performanti e compiere un passo indietro all’affermazione di un’edilizia di qualità certificata.

Nel sollecitare il ripristino dell’aliquota del 65% per infissi, schermature solari, caldaie a condensazione e a biomasse, Confartigianato segnala che le imprese italiane dei serramenti e delle vetrazioni sono pronte a raccogliere la sfida di un maggior impegno sul fronte della riqualificazione energetica proponendo che, fra i requisiti richiesti per l’ottenimento delle detrazioni del 65%, ne vengano inseriti altri quali la classe di permeabilità all’aria e la esecuzione a regola d’arte  della posa in opera che rappresenterebbero nuovi elementi ulteriormente qualificanti per ridurre le dispersioni energetiche del patrimonio edilizio nazionale.

La posizione di Confartigianato è condivisa con Anfit, Cna, EdilegnoArredo, Si-Pvc-Pvc Forum Italia e Unicmi

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AUTORIPARAZIONE – Arriva il primo rapporto sul mercato illegale degli pneumatici

Fare chiarezza sul mercato degli pneumatici per combattere i flussi irregolari che danneggiano gli imprenditori onesti. Questo è l’obiettivo di ‘Cambiopulito, la piattaforma on line per raccogliere segnalazioni sugli illeciti che inquinano il settore. Lanciata 5 mesi fa da Confartigianato Autoriparazione, le altre Associazioni di categoria, insieme con Legambiente e i Consorzi di raccolta pneumatici usati, ‘Cambiopulito’ ha ricevuto finora 122 segnalazioni che rivelano pratiche illegali di evasione dell’IVA all’acquisto di pneumatici o mancato versamento del contributo ambientale per la gestione delle gomme usate.

Il rapporto sulle segnalazioni giunte a ‘Cambiopulito’ è stato presentato il 25 ottobre a Roma ad una conferenza stampa alla quale sono intervenuti tutti gli attori della filiera degli pneumatici.

Alessandro Angelone, Presidente di Confartigianato Autoriparazione, ha sottolineato l’importanza dell’impegno comune tra Associazioni di gommisti e autoriparatori, Consorzi di raccolta e Legambiente per far emergere e contrastare il mercato illegale degli pneumatici. Le imprese che operano correttamente sono infatti fortemente danneggiate da comportamenti illeciti e dalla concorrenza sleale del mercato irregolare e devono poter contare su un sistema efficiente di raccolta degli pneumatici, senza incorrere nuovamente nel rischio di blocco del ritiro. A questo proposito Confartigianato ha già messo in atto una procedura per garantire un meccanismo permanente di raccolta di PFU dedicato esclusivamente agli operatori che hanno acquistato gli pneumatici in modo regolare, sotto il profilo fiscale e del contributo ambientale. “Se ci sono pneumatici da raccogliere il cui contributo non è stato versato – sottolinea il Presidente Angelone – abbiamo la conferma che c’è un flusso anomalo e le nostre imprese ne subiscono effetti molto negativi. È quindi doveroso da parte nostra dare agli imprenditori risposte concrete e individuare soluzioni per riportare tutto alla legalità. La sopravvivenza delle nostre imprese si basa soprattutto su un mercato leale, trasparente e con regole uguali per tutti. Per questo vogliamo creare una scheda di tracciabilità con la quale l’operatore che ha Pfu da smaltire possa documentare la legittima provenienza dello pneumatico”.

LAVORO – Boom degli apprendisti: in 8 mesi oltre 1000 assunzioni al giorno

Sempre più giovani entrano nel mondo del lavoro con il contratto di apprendistato. Da gennaio ad agosto di quest’anno ne sono stati assunti 173.000. Un numero che ha quasi eguagliato i 181.000 nuovi contratti a tempo indeterminato stipulati nello stesso periodo.

E’ l’Ufficio studi di Confartigianato a certificare la riscossa dell’apprendistato grazie al quale, in soli 8 mesi, oltre 1000 giovani under 30 al giorno hanno iniziato la loro esperienza nel mercato del lavoro.

La rimonta di questo contratto arriva proprio nel momento in cui il Governo, nella Legge di bilancio, intende incentivare l’occupazione giovanile con sgravi contributivi per i primi 3 anni di contratto che per la prima volta si applicherebbero anche ai giovani che hanno svolto periodo di apprendistato.

Il condizionale è d’obbligo poiché i dettagli della manovra economica non sono ancora noti.

Quel che è certo, invece, è che l’apprendistato si conferma una risposta alle nuove generazioni.

“La realtà  – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – ci dice che bisogna ripartire dall’apprendistato per preparare i giovani ad entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale. Gli interventi del Governo per l’occupazione giovanile devono quindi rilanciare questa ‘palestra’ in cui i giovani studiano e lavorano”.

Secondo la rilevazione di Confartigianato a trainare l’aumento di apprendisti è la Sardegna dove, da gennaio a luglio 2017, le assunzioni con questo tipo di contratto sono cresciute del 58 per cento rispetto all’anno precedente. Balzo in avanti anche nel Friuli Venezia Giulia che ha visto aumentare del 49% il numero degli apprendisti. Sul podio anche la Puglia con quasi il 41 per cento in più di contratti di apprendistato avviati tra il 2016 e il 2017.

LOMBARDIA – Conclusa con successo la 9° edizione della Settimana per l’Energia

Si è chiusa con una grande soddisfazione di tutti i partecipanti e con numeri di tutto rispetto la nona edizione della Settimana per l’Energia che, con il titolo “Economia circolare e sharing economy: il Presente per un Futuro sostenibile”si era posta l’ambizioso obiettivo di spiegare cosa sono e quali opportunità offrono questi due modelli economici e come possono aiutare le imprese, i territori e tutta la collettività a vivere e operare in modo più sostenibile.

Le parole d’ordine dell’edizione 2017 sono state riuso e condivisione, rinnovabili e sostenibilità, ma anche, partenariato pubblico-privato, start-up e crowdfunding, nuovi modelli abitativi, geopolitica energetica e strategie di transizione.

Questa IX edizione, patrocinata da Regione Lombardia, ha visto per la prima volta il coinvolgimento, accanto agli ideatori dell’evento di Confartigianato ImpresBergamo, di tutto il sistema di Confartigianato Lombardia: sono stati organizzati eventi anche nelle province di Brescia, Lodi, Lecco e Como, Milano-Monza e Varese.

Questi leit motiv hanno contrassegnato i diversi incontri, caratterizzando gli eventi che si sono susseguiti in tutta la Lombardia, a cominciare dal convegno inaugurale di lunedì 23 ottobre a Milano con la presenza dell’Assessore Regionale all’Ambiente Claudia Terzi, passando dal convegno della stessa serata nella sede di Confartigianato Imprese Bergamo, in cui si è potuto parlare di energia delle imprese condotte dalle donne e di un interessante progetto di riciclo sostenuto anche dal Movimento giovani imprenditori.

Molto apprezzati gli appuntamenti dedicati alle scuole, dalle primarie alle secondarie di secondo grado, che si sono proposti di diffondere tra i più piccoli i principi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale e tra i ragazzi delle superiori il valore delle nuove professioni emergenti legate alla sharing economy e all’economia circolare.

Ha chiuso la settimana di eventi il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti, intervenendo nell’evento conclusivo “Economia circolare: un nuovo futuro per l’artigianato”, che, a Lariofiere di Erba, ha fatto il punto sugli scenari che si aprono per MPI e imprese artigiane in ambito energetico e non solo,

“La Settimana per l’Energia è diventata negli anni un appuntamento chiave per discutere e riflettere su temi che riguardano in prima persona le imprese lombarde – ha spiegato il Presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti – La dimensione regionale di questa edizione conferma il successo del mix di elementi che caratterizza questo contenitore di eventi: l’attualità delle tematiche, la competenza dei relatori, la condivisione e la coerenza, ma anche la passione di chi ci ha lavorato”.

Un successo confermato dai numeri dell’edizione 2017, che si è chiusa con un bilancio di oltre 2.000 partecipanti, con 15 eventi organizzati grazie a 60 relatori di prestigio anche internazionale, distribuiti in 10 seminari e tavole rotonde3 eventi dedicati alle scuole e 2 eventi collaterali, il tutto sostenuto dal supporto di 30 tra sponsor e partner istituzionali e aziendali.

Dalla sua prima edizione la Settimana per l’Energia ha visto complessivamente l’organizzazione di 210 eventi, con 810 relatori a cui hanno assistito 39.500 partecipanti.

Il prossimo anno sarà quello della decima edizione e gli organizzatori hanno già in serbo delle sorprese. “Sarà un’edizione speciale – spiega Giacinto Giambellini, Presidente di Confartigianato Bergamo  e Coordinatore della Settimana per l’Energia – e ognuno dei rappresentanti del tavolo tecnico sta già pensando a qualcosa di particolare e unico per dare un’anima sempre nuova e attuale a questo importante momento di crescita per ogni persona, sulle tematiche della sostenibilità, per lasciare ai nostri figli un futuro più puro da vivere”.

OPERATORI BALNEARI – Bene ok della Camera a ddl riordino concessioni demaniali

OASI Confartigianato esprime soddisfazione per l’approvazione alla Camera del disegno di legge delega al Governo riguardante la revisione e il riordino delle concessioni demaniali marittime, che ora passa all’esame del Senato.

Il Presidente di OASI Confartigianato, Giorgio Mussoni, auspica che il provvedimento non incontri ostacoli al Senato che possano comprometterne il buon esito.  “Abbiamo assoluta necessità – sottolinea – che la legge di riordino della materia venga al più presto approvata, entro l’attuale legislatura, per porre fine al clima di incertezza e precarietà in cui versa il settore, minacciato dalla ‘spada di Damocle’ di una nuova procedura di infrazione da parte dell’Europa che metterebbe in ginocchio i concessionari e tutto il sistema turistico/balneare. Il disegno di legge è in grado di mettere al riparo le imprese balneari italiane e salvaguardare il futuro del comparto, nel rispetto delle direttive europee, secondo quanto richiesto da OASI”.

RIPARATORI OROLOGI – La Corte di Giustizia Ue respinge il ricorso di Ceahr

Il 23 ottobre la Corte di Giustizia Europea ha respinto il ricorso di Ceahr (Confederazione Europea delle Associazione dei Riparatori di Orologi) di cui Confartigianato Imprese è tra i soci fondatori. E’ la tappa più recente di un percorso che inizia nel 2003 con la richiesta di Confartigianato di apertura di indagine all’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato e che prosegue nel 2004 tramite la neo costituita Confederazione europea con la presentazione di un ricorso alla Commissione Europea attraverso il quale si denunciava la posizione dominante nel mercato dei produttori di orologi derivante dal loro rifiuto di continuare a fornire pezzi di ricambio ai riparatori indipendenti di orologi.

La Corte di Giustizia, nel motivare la sentenza, ha osservato che la Commissione Europea non ha commesso errori, ritenendo che un sistema selettivo di riparazione e manutenzione sia conforme alla normativa comunitaria sulla concorrenza, quando è oggettivamente giustificato, non discriminatorio e proporzionato. In più, la Corte da aggiunto che un sistema selettivo di riparazione specializzato e capace di fornire delle prestazioni specifiche per prodotti di alta qualità e tecnicità, è un’esigenza legittima che giustifica una riduzione della concorrenza dei prezzi a favore di una concorrenza avente ad oggetto elementi diversi dai prezzi.

Infine la Corte ha rilevato che un servizio siffatto genererebbe benefici nella lotta alla contraffazione.
Peccato che in tutto questo non si sia tenuto conto di migliaia di micro e piccole imprese artigiane, specializzate nel settore delle riparazioni che, già fortemente segnate da un pesante calo degli acquisti di beni di lusso, si vedono ulteriormente sottrarre spazi di mercato a fronte di un meccanismo che va soltanto a vantaggio delle case produttrici di orologi. Insomma, una sentenza che lascerà il segno ma che fa presagire altre importanti azioni della categoria. Il 20 novembre è prevista infatti a Bruxelles l’Assemblea Generale di Ceahr che, nella valutazione delle motivazioni della sentenza assieme ai legali, deciderà quali possibili ulteriori mosse intraprendere.

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