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Newsletter di Confartigianato Imprese n.75

FISCO – Rete Imprese Italia su spesometro: ‘Bene proroga, no a sanzioni per errori su invio fatture’

Rete Imprese Italia esprime apprezzamento per la proroga al 16 ottobre del termine di comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute. Ora, però, è indispensabile un intervento del Governo e del Parlamento che preveda, con norma, la non punibilità degli errori commessi per gli invii dei dati delle fatture e delle liquidazioni IVA, così come per ripristinare il termine annuale dell’adempimento.

RITRATTI DEL LAVORO – Innovazione e tecnologia al servizio dell’ottica

“Innovazione, tecnologia e un impegno costante nella formazione continua, perché una piccola impresa non può permettersi il lusso di fermarsi”. Ha le idee chiare Maria Cristina Frongia, l’imprenditrice ottica di Oristano che fa della tecnologia edell’innovazione un mantra quotidiano.
Figlia di fotografo, “sono cresciuta tra macchine fotografiche e cavalletti. Nel 1997 ho deciso di aprire un’ottica, che potesse diventare un punto di riferimento anche per gli appassionati di fotografia. Negli ultimi anni, però, il digitale ha completato stravolto il mercato e ho deciso di investire sulle lenti progressive – ci spiega questa sarda dalla voce decisa e squillante – L’innovazione è tutto nel nostro settore. Dobbiamo tenere il passo della tecnologia, che negli ultimi anni ha registrato un’evoluzione incredibile, e dei cambiamenti nelle abitudini degli italiani. Oggi molte delle problematiche degli occhi nascono dall’eccessivo uso di computer e tablet, mentre la chirurgia riesce a correggere i difetti principali. Cerchiamo nuove soluzioni ogni giorno per riuscire ad essere sempre competitivi sul mercato”.
La tecnologia aiuta anche ad offrire soluzioni personalizzate per i bisogni delle persone. “Ultimamente abbiamo investito nell’acquisto di un macchinario di ultima generazione, capace di realizzare lenti progressive su misura. Un’innovazione importante per garantire prodotti e interventi di qualità”, aggiunge Maria Cristina, un’imprenditrice che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crisi e con le difficoltà tipiche di un territorio difficile come la Sardegna“Il limite della nostra Isola è che non riusciamo a fare rete tra di noi, manca uno spirito collaborativo. Un limite che si ripercuote anche nell’organizzazione della Sardegna stessa. Prima di avere a disposizione un pezzo, bisogna sempre aspettare quei due o tre giorni. Questo è un problema che rallenta la nostra attività quotidiana”. La crisi, invece, ha portato una riduzione dei consumi e un maggiore ricorso alla riparazione. Si compra di meno, si aggiusta di più. “Oltre a questo, c’è stato un cambiamento di approccio ai prodotti stessi. Si guarda meno la firma e più la qualità del prodotto – ci spiega ancora – Noi abbiamo scelto sempre forniture di piccole imprese italiane e questa scelta ci ha premiato”. Anche e soprattutto nei periodi di crisi, la qualità del made in Italy è il migliore investimento che si possa fare.

Frongia Ottica e foto

STUDI – Nella prima metà del 2017 +1,2% fatturato Autoriparazione, debole rispetto alla rapida ripresa (+4,7%) in UE. Nel settore 151 mila addetti nelle imprese artigiane, più del doppio degli occupati della produzione di autoveicoli

Al II trimestre 2017 la dinamica del fatturato della Manutenzione e riparazione di autoveicoli torna in territorio negativo con una variazione tendenziale pari al -0,7% che, come evidenziato in una nostra recente analisi, rappresenta una performance di più basso profilo rispetto alla crescita del 2,7% del totale dei Servizie al +1,7% registrato nel settore dei servizi con la composizione degli addetti nelle imprese artigiane. Sono 73.804 le imprese artigiane nel comparto della Manutenzione e riparazione di autoveicoli, il 79,1% del totale delle imprese e il 43,1% dell’intera filiera auto composta complessivamente da 171.396 imprese. Gli addetti dell’artigianato dell’autoriparazione sono 150.647 e sono più del doppio (2,3 volte) dei 66.082 addetti nella produzione di autoveicoli.

Tornando all’esame del trend del fatturato il confronto europeo – per cui utilizziamo l’indice corretto per i giorni lavorativi pubblicato da Eurostat – evidenzia che nel primo semestre del 2017 le imprese di autoriparazione in Italiaregistrano un aumento del fatturato dell’1,2% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, inferiore al 4,7% della media UE. La dinamica dei ricavi delle imprese dell’autoriparazione supera i tre punti percentuali nei maggiori paesi UE ad eccezione dell’Italia: il fatturato cresce del 6,1% in Francia, del 4,6% in Spagna, del 3,9% in Germania e del 3,3% nel Regno Unito.

Nell’analisi della serie storica degli ultimi dieci anni si osserva che il +1,2% del 2017 in Italia è il migliore risultato dal 2010, ultimo anno in cui l’Italia registrò una performance migliore della media europea.

L’analisi del settore nell’Elaborazione Flash “Alcuni numeri chiave sulla filiera auto in Italia” predisposta dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. Clicca qui per scaricarla.

LEGGE DI BILANCIO – Rete Imprese Italia al Viceministro Morando: ‘Giù peso fisco e burocrazia su imprese’

Una delegazione di Rete Imprese Italia ha incontrato, in vista della presentazione della Legge di Bilancio 2018, il Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando, per illustrare le proposte per alleggerire la pressione fiscale su famiglie ed imprese, stimolare la domanda interna e ridurre gli oneri burocratici a carico delle impresederivanti da adempimenti e controlli: è quanto si legge in una nota di Rete Imprese Italia diffusa dopo l’incontro.

Il Viceministro, dopo aver illustrato i dati positivi contenuti nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2017, ha confermato l’impegno del Governo a eliminare, con la legge di bilancio, gli aumenti IVA previsti per il 2018, che avrebbero comportato maggiori imposte per oltre 15 miliardi di euro, e a prorogare le agevolazioni fiscali relative all’acquisto di beni strumentali all’attività di impresa (superammortamento ed iperammortamento), il credito d’imposta ricerca e sviluppo nonché quello previsto per le startup innovative. Morando ha poi annunciato l’intenzione del Governo di varare misure di agevolazione fiscale per le imprese che investono nella formazione, insieme a una misura strutturale di riduzione del cuneo fiscale per l’assunzione di giovani a tempo indeterminato che, potrà essere usufruita anche per coloro che sono assunti con il contratto di apprendistato.

Per Rete Imprese Italia si è trattato di un incontro positivo e costruttivo nel quale il Viceministro ha dimostrato sensibilità alle richieste presentate.

LAVORO – ‘Siamo fritti’: Massimo Gramellini e il lavoro dei giovani tra multinazionali e artigianato

Massimo Gramellini, vice direttore ed editorialista del Corriere della sera, nella sua rubrica ‘Il Caffè’, che oggi ha il titolo ‘Siamo fritti’, scatta un’istantanea sulle scelte dei giovani. Che sembrano preferire un’esperienza di alternanza scuola lavoro da McDonald’s piuttosto che apprendere i segreti del mestiere in un laboratorio artigiano.

Di seguito l’editoriale di Gramellini.

Tra vari progetti di alternanza scuola lavoro a disposizione, dieci studenti di un liceo scientifico di Ravenna hanno scelto di servire ai tavoli di McDonald’s per sei ore al giorno. Non ho nulla contro la nobile mansione del cameriere e riesco persino a digerire, con l’ausilio di tre flaconi di Alka-Seltzer, l’idea che il lavoro di un apprendista non venga retribuito. Mi sfugge il nesso tra gli studi scientifici e la cottura di un hamburger, però non mi permetterei mai di sindacarlo. Probabilmente la storia è piena di matematici che a sedici anni friggevano patatine per portare a casa un po’ di soldi (anche se qui non portano a casa un bel niente) e per imparare un mestiere. Ma è proprio questo il punto di rottura. Se quei dieci potenziali ingegneri lavorassero gratis presso un falegname, un cuoco o un barbiere, penserei che stanno impiegando il loro tempo libero per apprendere i segreti dell’artigianato italiano. Saperli invece entusiasti di regalare le loro energie a una multinazionale che, date le sue dimensioni planetarie, non può che offrire dei lavori standardizzati e considerare i dipendenti dei numeri intercambiabili, mi fa capire che quei ragazzi ragionano in modo diverso. Che certi onnipotenti marchi globali, verso i quali nutro una spontanea diffidenza, a loro, che ci sono cresciuti insieme, danno al contrario molta sicurezza. Considerano più gratificante servire ai tavoli di un ristorante seriale di McDonald’s piuttosto che a quelli della trattoria a conduzione familiare sotto casa. Sono pragmatici, loro. O forse sono vecchio io.

STUDI – Divario Nord Sud: PIL pro capite Mezzogiorno al 66,3% di quello del Centro Nord. Il treno delle società regionali: locomotive più potenti in Lombardia, Emilia Romagna, Bolzano e Veneto

Nel primo scorcio del 21° secolo il divario tra Nord e Sud del Paese si è ulteriormente allargato, fenomeno accelerato del rapido sovrapporsi di due cicli recessivi. Nel 2000 il PIL pro capite del Mezzogiorno era pari al 68,4% di quello del Centro Nord. Nel 2007, anno precedente allo scoppio della Grande crisi il divario sale al 67,7%, ma dopo due cicli recessivi scivola nel 2015 al 66,3%, vicino al minimo del 2014.

Per offrire un’ulteriore chiave di lettura e di interpretazione delle differenti capacità di crescita dei territori italiani abbiamo costruito un modello che utilizza la metafora del treno. Abbiamo individuato le diverse componenti della società italiana suddividendole in Locomotiva, seguita dal vagone dei ‘settori protetti’, dal vagone della spesa pubblica, infine, dal vagone dei soggetti in cerca di occupazione e inattivi senza redditi.

In testa al treno vi sono le Locomotive, il motore e la potenza di traino economico della società. Nelle Locomotive trovano posto gli occupati, indipendenti e dipendenti, che lavorano in imprese private, che operano nei mercati ad elevata concorrenza, che assumono in pieno i rischi di impresa, che prendono capitali in prestito, che investono e creano occupazione. Gli addetti delle Locomotive lavorano in imprese che competono sui mercati internazionali e in settori che verranno coinvolti in pieno dai meccanismi della direttiva europea sulla concorrenza nei servizi.

Nel treno della società italiana le Locomotive sono seguite da tre vagoni: il primo vagone è quello dei Settori ‘protetti’. A bordo troviamo occupati in settori a bassa concorrenza, dove una elevata regolazione frappone consistenti barriere all’ingresso di nuovi competitori e mantiene elevati i prezzi. Il vagone è composto da lavoratori dei settori della produzione di energia, della finanza e delle assicurazioni. Su questo vagone viaggiano anche gli addetti dell’agricoltura, comparto che rimane protetto dal sistema dei sussidi dall’Unione Europea.

C’è poi il secondo vagone, quello della Spesa pubblica: qui trovano posto i soggetti il cui reddito prevalente è garantito dalla spesa pubblica, pensionati e dipendenti pubblici.

In coda al treno il terzo vagone, quello composto da soggetti in cerca di occupazione e inattivi senza redditi: si tratta di persone in cerca di lavoro, soggetti che non partecipano alla forza lavoro come studenti, uomini e donne adulti che non si offrono sul mercato del lavoro.

La metafora del treno non mette in discussione la necessità fisiologica che vi sia una quota della società attiva che sostiene i cittadini più deboli, esclusi dai processi produttivi ovvero ritirati dal lavoro. Il modello mette in evidenza che la velocità del treno – e conseguentemente il ritmo della crescita economica – dipenderà dalla coesistenza di una robusta e potente locomotiva che traina vagoni relativamente snelli e non eccessivamente carichi.

Il treno ‘medio’ della società italiana è composto da 17.789.000 persone, pari al 33,6% della popolazione che prendono posto nelle Locomotive, 1.583.000 persone, pari al 3,0% della popolazione, occupano il vagone dei ‘settori protetti’, 19.596.000 persone, pari al 37,0% della popolazione, occupano il più affollato vagone della Spesa pubblicae infine 13.983.000 persone, pari al 26,4% della popolazione sopra ai 15 anni, rappresentano la popolazione inattiva, senza reddito ovvero in cerca di occupazione.

Nella locomotiva più dei due terzi degli addetti (67%) lavorano nelle piccole imprese. Nei ‘settori protetti’ non agricoli, invece, predomina la media e grande impresa: il 71,3% degli addetti nei settori del vagone dei ‘protetti’ lavora in medio-grandi imprese.

Esaminando la composizione del treno della società italiana per territorio si osserva la regione con la locomotiva più potente è la Lombardia dove il relativo peso è del 42,4% della popolazione, seguita da Emilia Romagna (40,1%), P.A. di Bolzano (39,9%) e Veneto (39,7%).

Sul versante opposto troviamo le regioni del Mezzogiorno ad avere il più basso peso della popolazione appartenente alle Locomotive. L’Abruzzo è la regione meridionale con il maggior peso delle Locomotive, pari a 32,0%, valore di poco inferiore alla media nazionale di 33,6%. Nel fondo della classifica troviamo 4 regioni dove il peso delle Locomotive è inferiore al 25%: in Campania con il 23,8%, in Puglia con il 23,7%, in Sicilia con il 21,1% e in Calabria che raggiunge il valore minimo del 19,0%.

Il quadro completo nell’Elaborazione Flash “Alcuni dati chiave su economia, impresa e finanza pubblica in Lombardia” dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia predisposto per l’incontro organizzato questa mattina a Milano, in vista del Referendum consultivo per l’autonomia di Regione Lombardia del 22 ottobre. Clicca quiper scaricarla.

INNOVAZIONE – Al via le selezioni delle imprese innovative per la Maker Faire 2017 di Roma

Dall’1 al 3 dicembre torna la Maker Faire, l’edizione europea della più grande fiera mondiale dedicata all’innovazione e alla manifattura digitale. Anche per questa edizione, Confartigianato sarà protagonista della tre giorni romana con20 imprese associate e uno spazio istituzionale per dimostrazioni, eventi e presentazioni al pubblico, che l’anno scorso ha superato i 110mila visitatori. Per le imprese di Confartigianato la partecipazione è gratuita, basta registrarsi al sito www.makerfairerome.eu/it/new-manufacturing e inviare la scheda della propria azienda all’indirizzo mail: paolo.manfredi@confartigianato.it, referente dell’iniziativa e membro della commissione che selezionerà le imprese partecipanti.

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FOTOGRAFI – C’è tempo fino al 15 ottobre per iscriversi alla sessione di qualificazione europea QEP e Master QEP

l 25 e 26 novembre prossimi, a Roma, si riunirà la commissione della giuria europea per le qualifiche QEP e master QEP per fotografi professionisti. Un attestato di eccellenza fotografica riconosciuto in tutta Europa, assegnato ai professionisti associati alle organizzazioni che aderiscono alla FEP, la Federazione Europea dei Fotografi Professionisti, come Confartigianato. Per scoprire i requisiti di accesso alla qualificazione e le modalità di iscrizione è necessario registrarsi all’indirizzo internet: www.europeanphotographers.eu/cb-login entro il 15 ottobre 2017.

MERCATI ESTERI – Le piccole imprese conquistano il mondo con esportazioni da record

Le micro e piccole imprese italiane continuano a macinare successi nel mondo. A giugno, infatti, le esportazioni dei loro prodotti hanno sfiorato quota 121 miliardi, con un balzo del 5,6% rispetto allo scorso anno. L’impegno dei nostri imprenditori per realizzare prodotti di alta qualità è stato premiato soprattutto nei Paesi fuori dall’Europa dove le vendite sono cresciute di quasi l’8%, a fronte di un più che rispettabile aumento del 4% registrato sui mercati del vecchio Continente.
A certificare questi risultati all’estero è una rilevazione dell’Ufficio studi di Confartigianato secondo la quale le piccole aziende conquistano il mondo con la qualità manifatturiera in cui spiccano i prodotti di gioielleria con un valore di export cresciuto addirittura del 12 per cento nell’ultimo anno. Ma sono in aumento anche le vendite di abbigliamentoprodotti alimentari, mobili, con percentuali di crescita tra il 4 e il 6 per cento.
Un altro record storico, dunque, per il made in Italy realizzato dai piccoli imprenditori e che piace sempre di più soprattutto in Cina, Corea del Sud e Russia, Paesi che hanno fatto registrare aumenti a due cifre per il valore delle nostre merci esportate. E proprio in Cina, Confartigianato, insieme con White, il Salone della moda italiana e Ice Agenzia, porterà i nostri imprenditori della moda con un evento di promozione alla Fashion Week di Shangai, in programma dal 13 al 15 ottobre.
A livello regionale spingono sull’acceleratore dell’export soprattutto il Lazio, il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia, mentre tra le province più attive dominano Alessandria, Arezzo e Milano.
Le performance delle piccole imprese sui mercati internazionali collocano l’Italia al secondo posto in Europa, dietro alla Germania, per la maggiore quota di esportazioni, pari a quasi il 13 per cento sul totale del vecchio continente.
Una posizione di tutto rispetto che testimonia, ancora una volta, il valore del saper fare dei nostri imprenditori, campioni di quel ‘bello e ben fatto’ che continua a conquistare il mondo

INNOVAZIONE – Al via collaborazione con Vodafone: Confartigianato accompagna le piccole imprese nella rivoluzione digitale

La ‘rivoluzione digitale’ sta cambiando il mondo delle piccole imprese: negli ultimi 5 anni le aziende artigiane digitalisono aumentate del 12%. Nel frattempo, in Italia, i consumatori che acquistano prodotti on line sono cresciuti di oltre 8 milioni. E gli imprenditori che usano gli strumenti digitali ottengono migliori risultati di fatturato e di esportazioni.
Numeri e percentuali che esplodono. Ma siamo soltanto all’inizio perché le potenzialità del digitale sono enormi. Se sei un bravo imprenditore e ti proponi bene sul web c’è il mondo che ti guarda e compra i tuoi prodotti e i tuoi servizi.

Un’occasione da non perdere, quindi, e proprio per questo Confartigianato ha dato il via alla collaborazione con Vodafone, il maggiore gruppo internazionale di comunicazioni mobili.
La nuova partnership è stata presentata il 27 settembre a Roma nel corso di un evento al quale hanno preso parte i vertici del sistema Confartigianato provenienti da tutta Italia.
L’’alleanza’ di Confartigianato con Vodafone prevede offerte riservate agli imprenditori associati per quanto riguarda le reti fisse e mobili, la trasmissione dati e servizi digitali come il cloud computing e il CRM. Augusto Bandera, direttore marketing e vendite Soho Vodafone Italia, ha spiegato: “Sistemi per la gestione dei clienti, come il CRM, vale a dire Customer Relationship Management, permettono di creare database dei clienti e successivamente gestirli al meglio. Perché acquisire un nuovo cliente costa fino a 10-15 volte in più di quanto costi gestirlo in customer base. L’accordo con Vodafone offre soluzioni anche per la fatturazione elettronica e per creare il sito web. La nostra economia è fatta dagli imprenditori associati a Confartigianato e questa ossatura produttiva del Paese merita la possibilità che il digitale sta offrendo a tutto il mondo”.

Per Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato, quella del digitale è una sfida fondamentale per migliorare la competitività dell’artigianato e delle piccole imprese. E la collaborazione con Vodafone apre nuove prospettive per accompagnare gli imprenditori nel futuro. “Il nostro orizzonte – ha detto Fumagalli – si allarga a tutte le occasioni abilitanti e facilitanti per le piccole imprese. L’artigiano digitale è già una realtà per molte imprese, ma anche qualcosa che non è mai raggiunto perché le evoluzioni tecnologiche sono così continue e veloci come mai nel passato. Da qui la nostra scelta di una partnership per le soluzioni tecnologiche legate a connettività, trasmissione dati, e per l’universo delle soluzioni abbinate, che abbiamo realizzato con Vodafone. Si tratta di un accordo in progress che accompagna gli imprenditori nella loro continua evoluzione”.

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