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Newsletter di Confartigianato Imprese n.70

PREVIDENZA – Antonio Miele nuovo Presidente di Inapa Confartigianato

Antonio Miele è il nuovo Presidente di Inapa Confartigianato. Lo ha eletto per acclamazione, il 26 luglio, alla presenza del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Inapa.

Ad affiancare Antonio Miele sono stati eletti i Vice Presidenti Franco Buttazzoni (Vicario), Renato Perversi e Maurizio Gulina. Eletto anche il Comitato Esecutivo i cui componenti sono: Andrea Bissoli, Pietro Paolo Spada e Ferrer Vannetti.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Inapa Confartigianato è così composto: Antonio Miele (Basilicata), Franco Buttazzoni (Friuli Venezia Giulia), Renato Perversi (Lombardia), Maurizio Gulina (Sicilia), Andrea Bissoli (Veneto), Pietro Paolo Spada (Sardegna),  Ferrer Vannetti (Toscana), Giovanna Di Tella (Abruzzo),Thomas Pardeller (Bolzano), Luigi D’Ippolito (Calabria), Franco Risi (Campania), Stefano Ruffilli (Emilia Romagna), Ivan Simeone (Lazio), Felice Negri (Liguria), Giuliano Carassai (Marche), Francesco Toci (Molise), Giuseppe Falcocchio (Piemonte), Nicola Di Franza (Puglia), Armando Maistri (Trento), Letizia Fucci (Umbria), Fabrizio Sedda (Valle d’Aosta).

Il Presidente Antonio Miele ha ringraziato i vertici di Confartigianato, il Presidente uscente di Inapa, Filippo Ribisi, e i rappresentanti del precedente Consiglio di Amministrazione che lasciano un Istituto in salute, nonostante le difficoltà attraversate negli ultimi 4 anni. A cominciare dalla cospicua riduzione dei finanziamenti pubblici, che con vari interventi legislativi sono stati tagliati di 75 milioni. Successivamente l’obbligo imposto ai Patronati di avere sedi in almeno otto Stati esteri, pena il commissariamento dell’Istituto stesso. Miele ha sottolineato l’importanza dell’impegno e del lavoro svolto dall’intera struttura dell’Inapa, dai funzionari della sede nazionale agli operatori sul territorio. “Credo fermamente – ha detto il Presidente Miele – nel ‘fare squadra’, modalità di lavoro con la quale confido di far raggiungere all’Istituto nuovi e positivi traguardi”.

RITRATTI DEL LAVORO – Artigianato e design si fondono nelle produzioni della Tappezzeria Lanaro

La storia della Tappezzeria Lanaro è un racconto fatto di amore e passione artigiana, di tecniche di lavorazione che la famiglia Turato si tramanda da tre generazioni. Oggi, la Tappezzeria Lanaro di Saint-Pierre, in provincia di Aosta, è nelle mani e nel talento di due sorelle, Silvia e Federica Turato, che stanno allargando gli orizzonti dell’impresa. “Produciamo e foderiamo divani, poltrone e letti imbottiti, offrendo al cliente anche la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di complementi d’arredo. Oltre a questo, ridiamo vita ai materassi in lana seguendo le tecniche di una volta – inizia a raccontare Silvia Turato – Mia sorella Federica si occupa della produzione e delle diverse lavorazioni. Ha iniziato a lavorare con i nostri genitori fin da piccola e oggi è una maestra artigiana preparata e appassionata. Io, invece, mi occupo della parte amministrativa dell’azienda. Questo mestiere fa parte di noi, lo abbiamo nel sangue. In quasi un secolo di attività è passato da nostro nonno a nostro padre, Giorgio, e poi a noi”, aggiunge. “Siamo partite con un piccolo laboratorio sotto casa. Oggi ci siamo trasferite in una sede più ampia e abbiamo aperto due atelier, a Saint-Pierre e in centro a Courmayeur. Siamo passate da 35 mq a più di 400. Non siamo ancora soddisfatte, però, vogliamo continuare a crescere e a presentare nuovi prodotti e nuove soluzioni per l’arredo casa”, continua a raccontarci questa giovane imprenditrice artigiana, dalle idee chiare e dalla voce decisa. “La nostra è una produzione sartoriale, su misura. Collaboriamo con molti architetti, è con loro che studiamo le proposte da presentare sul mercato. Facciamo innovazione ogni giorno, cerchiamo di presentare soluzioni sempre nuove e innovative, assecondando lo stile e il gusto degli italiani. Soltanto le tecniche di lavorazione sono le stesse di un secolo fa, quando la nostra famiglia ha iniziato questa tradizione artigiana. Lavoriamo tutto a mano, è un obbligo che ci impone nostro padre”, ci rivela Silvia con un sorriso. Una convinzione imprenditoriale che garantisce la qualità delle produzioni della Lanaro, arricchite dalla creatività di due sorelle alla continua ricerca di nuovi mercati da esplorare e conquistare“Fare impresa in Italia è una vera e propria battaglia quotidiana, con così tanti problemi che avresti voglia di chiudere e di fare altro – ci confessa – La soddisfazione dei clienti davanti a una nostra creazione o la fiducia con cui si affidano ai consigli e alle conoscenze di mia sorella, però, sono la miglior ricompensa al lavoro e al sacrificio di tutti i giorni, che ci spingono a continuare a puntare sulla creatività e sulla qualità delle nostre lavorazioni”.

Tappezzeria Lanaro
Saint-Pierre (AO)

STUDI – Italia prima in UE per turismo estivo, anche grazie all’offerta di 213 mila imprese artigiane interessate da domanda turistica. Toscana, Marche e Sardegna con alta turisticità e maggiore presenza artigianato interessato da domanda turistica

I fattori chiave di attrazione turistica durante l’estate sono costituiti da 8.300 km di costa con 644 comuni litoranei, un territorio montano pari ad oltre un terzo (35,2%) della superficie nazionale e 352 comuni definiti “città di interesse storico e artistico” integrate da oltre 210 mila imprese artigiane che offrono beni e servizi di interesse per il turista.

Ad aprile 2017 si è raggiunto il picco massimo degli ultimi dieci anni delle presenze di turisti in Italia pari a 402 milioni nel totale degli ultimi dodici mesi con una crescita del 2,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Tale dinamica è stata trainata dalla crescita dei turisti stranieri (che costituiscono il 49,3% del totale delle presenze) pari al 2,8%, mentre la crescita dei residenti (che costituiscono il 50,7% del totale) è stata pari all’1,5%.

In particolare l’Italia si colloca al primo posto nell’Unione europea per presenze turistiche nel periodo estivo(Giugno – Settembre), seguita da Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.

Tra 236 regioni europee per presenze turistiche il Veneto è al 6° posto e la Toscana al 10° posto; tra le prime 40 regioni europee per presenze turistiche troviamo 9 regioni italiane. Il territorio a maggiore tasso di turisticità – dato dalle giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante – è il Trentino-Alto Adige, con 43,0 presenze per abitante; segue la Valle d’Aosta con 25,4 presenze per abitante, il Veneto con 12,9 presenze per abitante e la Toscana con 11,9 presenze per abitante.

Le imprese artigiane operanti in attività economica a vocazione turistica sono 212.964 e rappresentano il 15,8% dell’artigianato totale.  Gli ambiti settoriali dell’artigianato potenzialmente interessati dalla domanda turistica maggiormente rilevanti sono Abbigliamento e calzature pari al 22,0%, seguito da Agroalimentare con il 18,6%, Trasporti con il 15,0%, Ristoranti e pizzerie con il 14,0%, Bar, caffè, pasticcerie con il 7,5%, Attività ricreative, culturali, intrattenimento con lo 0,7%.  Particolarmente rilevanti anche le Altre attività manifatturiere e dei servizi con il 22,2% del totale, in cui sono comprese importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre.

Un esame comparato della struttura imprenditoriale e dei flussi turistici evidenzia che 3 regioni e 7 provinciemostrano una combinazione virtuosa di un più alta quota di imprese artigiane interessate alla domanda turistica ed un tasso di turisticità superiore alla media. In chiave regionale si tratta di Toscana con una quota di artigianato interessato da domanda turistica del 19,4% e 11,9 presenze turistiche per abitante, Marche con una quota di artigianato interessato da domanda turistica del 19,3% e 7,9 presenze turistiche per abitante e la Sardegna con una quota di artigianato interessato da domanda turistica del 18,4% e 7,5 presenze turistiche per abitante.

Per quanto riguarda le province si osserva un più intenso legame tra una alta presenza di turisti e

maggiore presenza dell’artigianato interessato da domanda turistica a Rimini con una quota di artigianato interessato da domanda turistica del 18,1% e 45,7 presenze turistiche per abitante, Venezia con quota di artigianato interessato da domanda turistica del 17,3% e 40 presenze per abitante, Vibo Valentia quota di artigianato interessato da domanda turistica del 18,4% e 13,6 presenze per abitante, Firenze con quota di artigianato interessato da domanda turistica del 23,2% e 13,4 presenze per abitante, Teramo con quota di artigianato interessato da domanda turistica del 17,7% e 11 presenze per abitante, Fermo con quota di artigianato interessato da domanda turistica del 35,1% e 10,8 presenze per abitante) e Matera con una quota di artigianato interessato da domanda turistica del 17,6% e 7,9 presenze per abitante.

Un approfondimento nell’Elaborazione Flash pubblicata oggi “Trend del turismo e l’artigianato interessato dalla domanda turistica”. Clicca qui per scaricarla.

SARDEGNA – La Sardegna continua a investire sull’export, dall’Europa dell’Est nuove opportunità per le imprese dell’agroalimentare

Confartigianato Sardegna continua ad investire sull’export delle piccole imprese associate, con una nuova due giorni di incontri con buyer provenienti da PoloniaCroazia e Ungheria. Mercati nuovi per gli artigiani sardidell’agroalimentare di qualità, che negli incontri che si sono svolti tra Cagliari e l’Ogliastra, grazie alla collaborazione tra Confartigianato e l’Agenzia ICEVenti le imprese associate coinvolte, che hanno potuto incontrare 9 buyer provenienti dall’Europa dell’Est e interessati a provare a presentare sui mercati nazionali prodotti della tradizione sarda come il vino, la birra artigianale, la produzione di pasta, riso e pane tipico dell’Isola. Tre mercati importanti, che hanno voglia di made in Italy ma che, soprattutto, hanno ancora importanti margini di crescita. Soltanto in Polonia, negli ultimi 12 mesi, l’Italia ha esportato prodotti per 11 miliardi di euro, con una crescita del 12%. Un andamento positivo che ha fatto diventare la Polonia il sesto partner commerciale del nostro Paese. L’incoming che si inserisce nella lunga lista di iniziative per l’export delle imprese associate messa in campo da Confartigianato Sardegna, decisa, come non mai, a far volare i prodotti tipici sardi e il fatturato delle imprese.

MODA – Shangai Fashion Week, iscrizioni aperte fino al 28 luglio per la Contemporary Maison

La Cina aspetta l’eccellenza della moda italiana, fatta di identità culturale, qualità manifatturiera, creatività innovativa capace di rinnovarsi costantemente. In sintesi, il meglio del made in Italy artigiano nell’abbigliamento ed accessori. L’appuntamento per mostrare tutto questo ad un mercato di 400 milioni di nuovi consumatori è alla Fashion Week di Shanghai, dal 13 al 15 ottobre. Confartigianato, insieme con White, il Salone della moda italiana, e Ice Agenzia, organizza infatti la partecipazione degli artigiani e delle piccole imprese con un evento di promozione dedicato ai prodotti della moda contemporanea italiana. Si tratta della nuova piattaforma commerciale B2B “Contemporary Maison Shanghai” che offre alle nostre imprese attività e servizi a 360°.
Gli imprenditori interessati devono inviare richiesta di partecipazione, entro il 28 luglio, collegandosi al link: http://contemporarymaison.com e dovranno trasmettere scheda di adesione e regolamento Ice, firmati dal legale rappresentante, all’indirizzo mail: f.mondello@ice.it

LAVORO – Il Ministero risponde a Confartigianato, ammesso il lavoro intermittente per tutta la manutenzione stradale

Il lavoro intermittente può essere usato per qualsiasi tipologia di appalto di manutenzione stradale, ordinaria o straordinaria. E’ questa la risposta del nuovo Ispettorato nazionale del Lavoro all’interpello sollevato da Confartigianatonelle scorse settimane. Un quesito per capire se fosse possibile utilizzare manovali, muratori, asfaltisti e conducenti di macchine operatrici per lavori di manutenzione stradale con contratti di lavoro intermittente. La risposta positiva da parte dell’Ispettorato offrirà possibilità di lavoro a decine di lavoratori e la conoscenza delle norme da parte degli imprenditori del settore.

STUDI – Ripresa mercato russo: +8,7% made in Italy ultimi 12 mesi, +11,9% dai minimi ma –30,8% da massimi. Trainano Macchinari. Marche, Emilia Romagna e Veneto le regione più esposte

L’analisi dei dati sul commercio estero extra UE pubblicati lunedì scorso dall’Istat evidenzia che i due mercati che registrano la migliore performance sono Cina e Russia. In particolare per la Russia si osserva a giugno 2017 una crescita dell’export del 26,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Negli ultimi dodici mesi l’export in Russia vale 7.459 milioni di euro, in salita dell’8,7% rispetto ai dodici mesi precedenti; l’attuale livello è di 792 milioni di euro superiore (+11,9%) al minimo di novembre 2016 ma inferiore di 3.314 milioni (-30,8%) rispetto al massimo di gennaio 2014.

La crescita degli acquisti di beni dall’estero indica che la Russia potrebbe avviarsi verso una fase di ripresa della propria economia: secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale per il 2017 è prevista la fine del periodo di recessione con una crescita del PIL pari a +1,4%, dopo un calo del 2,8% nel 2015 e una flessione dello 0,2% nel 2016; rispetto alle previsioni di aprile la stima è migliorata di 0,3 punti percentuali.

Nel biennio tra il 2014 e il 2016, la marcata svalutazione del rublo a seguito del crollo del prezzo del petrolio e dell’instabilità geopolitica insieme alle restrizioni imposte sul commercio estero nel 2014, hanno determinato una caduta delle esportazioni italiane verso la Russia. Il ritorno alla crescita negli ultimi mesi delle esportazioni nel mercato russo ha beneficiato di un contemporaneo deprezzamento dell’euro nei confronti del rublo, dopo una fase di forte apprezzamento: complessivamente da gennaio 2014 a giugno 2017 il rublo si è svalutato del 41,5%.

Dal confronto internazionale l’Italia risulta il secondo paese dell’Unione europea per export verso la Russia con un valore che nel I trimestre 2017 ammonta a 1.756 milioni di euro (pari all’8,8%), dietro alla Germania con 6.277 milioni di euro (pari al 31,5%) e davanti a Paesi Bassi con 1.362 milioni di euro (pari al 6,8%), Polonia con 1.348 milioni di euro (pari al 6,8%) e Francia con 1.241 milioni di euro (pari al 6,2%).

Passando alla dinamica per settore nei primi quattro mesi del 2017 focalizziamo l’analisi sui nove principali settoriche rappresentano ciascuno almeno il 4,0% del made in Italy verso la Russia: complessivamente questi comparti rappresentano il 78,8% dell’export destinato al mercato russo e mostrano tutti un trend positivo o stabile nel I trimestre dell’anno. Nel dettaglio Macchinari e apparecchi (il 28,2% del made in Italy in Russia) crescono del 46,8%, Prodotti farmaceutici (il 4,3% dell’export) crescono del 45,0%, Prodotti alimentari (il 4,1% dell’export) sono in aumento del 32,5%, Prodotti in metallo, esclusi macchinari ed attrezzature (il 4,0% dell’export) sono in aumento del 24,9%, Apparecchi elettrici (il 5,7% dell’export) sono in aumento del 23,8%, Prodotti chimici (l’8,1% dell’export) in crescita del 20,1%. A seguire Articoli in pelle escluso abbigliamento (l’8,0% dell’export) in aumento del 13,5%, Articoli di abbigliamento anche in pelle e pelliccia (il 12,3% dell’export) in crescita del 13,3% mentre i Mobili (il 4,6% dell’export) segnano un leggero calo (-0,4%). Nell’Appendice statistica “Dinamica made in Italy ed esposizione verso la Russia nelle regioni e province” (clicca qui per scaricarla) il focus sul settore della Moda.

Tra le principali regioni, negli ultimi dodici mesi si osserva un maggiore dinamismo dell’export manifatturiero in Russia in Piemonte (+15,1% nell’ultimo anno apr. 2016-mar. 2017 rispetto il periodo precedente), seguito da Veneto(+11,6%), Emilia-Romagna (+9%), Lombardia (+8,3%). Ancora in territorio negativo le Marche (-1,4%) mentre si osserva un forte calo in Toscana connesso con un picco dell’export registrato nel 2015 e conseguente a commesse per forniture di Macchinari. L’analisi per territorio nell’Appendice statistica, clicca qui per scaricarla.

Nel 2016 le esportazioni manifatturiere verso la Russia incidono per lo 0,46% del valore aggiunto italiano. La regione con la maggiore esposizione sul mercato russo – valutata come incidenza percentuale delle esportazioni manifatturiere sul valore aggiunto del territorio – sono le Marche, con una incidenza più che doppia rispetto alla media (1,08%); seguono con valori superiori alla media nazionale Emilia-Romagna (0,97%), Veneto (0,88%), Friuli-Venezia Giulia (0,84%), Lombardia (0,57%) e Piemonte (0,47%).

In quarantacinque province l’incidenza dell’export in Russia sul valore aggiunto è superiore o uguale alla media nazionale ed in particolare si supera l’1% a Fermo (2,66%), Reggio nell’Emilia (1,55%), Vicenza (1,49%), Gorizia(1,38%), Pordenone (1,20%), Macerata (1,19%), Rimini (1,18%), Treviso (1,12%), Piacenza (1,05%) e Parma (1,01%).

Un approfondimento del trend dei mercati del made in Italy nel 12° Rapporto presentato all’Assembla di Confartigianato. Clicca qui per scaricarlo.

ANDAMENTO EXPORT IN RUSSIA E CAMBIO RUBLO/EURO

Gennaio 2013-Giugno 2017. Export cumulato ultimi 12 mesi; rubli per un euro, media ultimi 12 mesi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Banca d’Italia

DINAMICA TENDENZIALE EXPORT ANNUALIZZATO VERSO FEDERAZIONE RUSSA

Gennaio 2014-Giugno 2017; var. % export cumulato dodici mesi su dodici mesi precedenti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat 

DINAMICA DEI PRINCIPALI SETTORI DEL MADE IN ITALY VERSO LA RUSSIA

Gen. – Apr. 2016, 2017. Var. % cumulata tend. Settori con qta. Export >4%. Divisioni Ateco 2007: 10, 14, 15, 20, 21, 25, 27, 28, 31. – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

ESPOSIZIONE SUL MERCATO DELLA RUSSIA PER REGIONE

Export manifatturiero 2016 in % su valore aggiunto a prezzi correnti 2014 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere

REVISIONI – Il 3 agosto Anara Confartigianato a confronto con il Ministero dei Trasporti

Il pressing di Confartigianato ha ottenuto il risultato: è infatti fissato per giovedì 3 agosto l’incontro tra i Revisori Auto di Anara Confartigianato Autoriparazione e il Ministero delle Infrastrutture e TrasportiGrazie alle ripetute sollecitazioni dell’Associazione sarà così possibile avviare il confronto con i rappresentanti del Dicastero sulle priorità e le istanze dei centri di revisione. A cominciare dall’attuazione della Direttiva europea sulle revisioni.

I vertici di Anara Confartigianato chiedono di concordare l’applicazione delle nuove norme europee, costruire regole più efficaci e maggiori controlli per potenziare qualità e professionalità dei centri di revisione, combattere abusivismo e concorrenza sleale, procedere alla revisione delle tariffe.

RESTAURO – Per Confartigianato un punto a favore nella ‘storia infinita’ della qualifica di restauratore di beni culturali

Confartigianato segna un punto a favore nell’annosa e intricata vicenda riguardante la qualifica di restauratore di beni culturali. Per capire di cosa si tratta bisogna fare un passo indietro nel tempo e risalire al 22 giugno 2015quando, con un provvedimento del Ministero dei Beni culturali, è stata indetta la selezione pubblica per il conseguimento della qualifica di restauratore di beni culturali, secondo quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali. Migliaia di restauratori in tutta Italia sono stati impegnati nel reperimento della documentazione attestante l’attività di restauro da loro svolta negli anni per poter inviare in pochi mesi la domanda attraverso l’utilizzo di una procedura telematica conclusa il 30 ottobre 2015.

La valutazione delle circa 10.000 pratiche pervenute al Ministero è stata affidata ad una Commissione di esperti che avrebbe dovuto terminare i suoi lavori il 31 maggio 2016. Ma così non è stato e la conclusione dei lavori della Commissione, dopo una prima proroga al 31 luglio, è stata spostata dal Ministero al 30 giugno 2017. Ma le proroghe in Italia non finiscono mai e, con il decreto 62/2017, è stata ulteriormente spostata sino al 31 dicembre 2017 l’attività della Commissione incaricata di esaminare le domande e valutare i requisiti per l’acquisizione della qualifica di restauratore.

Confartigianato ha espresso un giudizio molto critico sulle modalità operative previste dal Ministero dei Beni Culturali per l’analisi delle domande in vista della pubblicazione dell’Elenco dei Restauratori di Beni culturali, ultima fase del complesso iter amministrativo avviato nell’ormai lontano 2015.

Per fugare incertezze e confusione dei restauratori, il Presidente di Confartigianato Restauro Vincenzo Basiglio ha preso carta e penna e, il 14 luglio, ha presentato un’istanza di interpello nella quale chiede al Ministero chiarimenti sulla posizione del restauratore di beni culturali nell’attuale periodo transitorio e sul mantenimento della totalità delle prerogative per coloro che hanno preso parte al bando di selezione. In pratica, l’oggetto dell’interpello riguarda la possibilità di partecipazione ai bandi che vengono pubblicati in questo periodo transitorio, in cui venga richiesta la qualifica di restauratore, anche a coloro che possono dimostrare un’adeguata competenza professionale nell’ambito del restauro dei beni culturali e delle superfici decorate dei beni architettonici nei limiti di quanto disposto dal bando pubblico del 22 giugno 2015.

Stavolta il Ministero dei Beni Culturali è stato rapidissimo e in appena 6 giorni, ha risposto all’interpello di Confartigianato Restauro. La risposta, datata 20 luglio, è in linea con le aspettative della Confederazione e fissa un principio già enunciato in una circolare ministeriale del 2015:  “…nelle more del completamento della procedura e dell’istituzione dell’elenco dei Restauratori… i soggetti in possesso dei requisiti di legge possono proseguire lo svolgimento delle attività lavorative e professionali…”. Nel periodo transitorio rientra ovviamente anche il periodo di prosieguo del lavori della nuova Commissione, di cui al Decreto nr. 62 del 30 giugno scorso.

La risposta positiva del Ministero arriva a pochi giorni da un incontro svoltosi proprio il 14 luglio presso il Ministero dei Beni Culturali dove una delegazione di Confartigianato Restauro composta dal Presidente Vincenzo Basiglio e dal Responsabile Guido Radoani si è confrontata con lo staff del Ministro Franceschini. Alla luce della recente nomina della nuova Commissione di valutazione, l’incontro è stato fondamentale per chiarire e capire molti aspetti legati al bando per la qualifica del restauratore di beni culturali, oggetto peraltro di un ricorso al TAR, nel quale Confartigianato Imprese è intervenuta ad adiuvandum a tutela gratuita degli associati.

Con il Ministero è stata concordata una roadmap che prevede un costante tavolo di confronto con le Associazioni di rappresentanza finalizzato a monitorare il lavoro ed il rispetto dei tempi della nuova Commissione incaricata di esaminare le domande per la qualifica di restauratore.

Inoltre, a seguito dell’incontro con Confartigianato, il Ministero dei Beni Culturali ha eliminato dal proprio portale web l’elenco parziale dei restauratori, oggetto del ricorso al TAR, che aveva provocato ambigue prerogative e rivendicazioni di presunti privilegi sia in coloro che ne sono attualmente inclusi, sia in alcuni stakeholders che ne hanno arbitrariamente anticipato gli effetti.

STUDI – Nel 2017 segnali di ripresa nelle Costruzioni: +9,8% compravendite, +2,3% mutui, +1,6% investimenti, +1,5% valore aggiunto e +0,6% occupati. Si ferma la caduta dei prezzi delle abitazioni

Dopo anni di crisi, emergono segnali positivi dal quadro congiunturale del 9° Rapporto 9° Rapporto ANAEPA-Confartigianato Edilizia “Fare impresa ai tempi di Edilizia 4.0” pubblicato sabato scorso in occasione dell’Assemblea di ANAEPA- Confartigianato Edilizia (clicca qui per scaricare il Rapporto).

Il valore aggiunto reale delle Costruzioni nel I trimestre 2017 cresce dell’1,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nel 2016 il valore aggiunto è pari a 64 miliardi di euro e rappresenta il 4,5% del totale e su base annua è stazionario, con un -0,1%, il calo meno intenso degli ultimi 9 anni.

Sul fronte degli investimenti in Costruzioni nel primo trimestre 2017 sono aumentati dell’1,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Il livello degli investimenti nel primo trimestre 2017 è superiore del 3,2% rispetto al minimo del III trimestre 2014 (che si configura come minimo storico dal 2000), ma è inferiore del 37,6% rispetto al picco pre-crisi individuato nel I trimestre 2007. Gli investimenti fissi in costruzioni nel 2016 sono pari a 135,2 miliardi di euro e rappresentano quasi la metà (47,5%) del totale degli investimenti. Nel 2016 gli investimenti sono saliti dell’1,0% dopo i 4 anni di cali consecutivi.

A maggio 2017 l’indice della produzione delle Costruzioni è in aumento del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2016 e del 2,7% rispetto al mese precedente; il livello attuale è inferiore del 33,0% rispetto al picco di luglio 2010 ed è superiore al 3,5% rispetto al minimo degli ultimi 7 anni registrato a gennaio 2017. Nel confronto europeo, la crescita della produzione in Italia (+2,9% come abbiamo visto sopra) è superiore alla crescita dell’Unione europea del 2,5%. Crescite sostenute a maggio 2017 si osservano per Germania con il +6,4% e Francia con il +4,2% mentre è in leggero aumento il Regno Unito (+0,5%) e in forte calo la Spagna (-5,6%).

Analizzando l’andamento della produzione nei primi cinque mesi dell’anno si osserva una leggera flessione dell’Italia pari allo 0,3% a fronte di una crescita europea del 2,4%. Le performance migliori sono anche in questo caso quelle di Francia (+4,4%) e Germania (+4,1%) a cui si affianca il Regno Unito (+1,3%) mentre si conferma il calo della Spagna (-3,5%).

Segnali più rafforzati di ripresa provengono dal mercato immobiliare. Nel I trimestre 2017 le compravenditeaumentano del 9,8% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio, sono in aumento del 13,4% le compravendite non residenziali e dell’8,6% quelle residenziali. La dinamica positiva delle compravendite residenziali – da evidenziare una decelerazione rispetto ai trimestri precedenti – è accompagnata dalla crescita dei mutui per l’acquisto di abitazioni concessi alle famiglie che a maggio 2017 salgono del 2,3%, in accelerazione rispetto allo 0,8% registrato un anno prima. In parallelo nel I trimestre 2017 i prezzi delle abitazioni esistenti tornano a stabilizzarsi dopo oltre cinque anni di flessioni (i prezzi sono in calo dal III trimestre 2011).

Nel I trimestre 2017 l’occupazione nelle Costruzioni torna a crescere dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 8.500 occupati in più, dopo dieci anni caratterizzati da una lunga e profonda recessione: tra il I trimestre 2007 ed il I trimestre 2017, gli occupati del comparto, valutati al netto della stagionalità, si sono ridotti di un quarto (-25,7%), pari ad una riduzione di 492 mila occupati.

DINAMICA DEGLI INVESTIMENTI FISSI LORDI NELLE COSTRUZIONI

I trim. 2007-I trim. 2017. Var. % tendenziale, concatenati a prezzi base. Sec 2010 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

DINAMICA DELLA PRODUZIONE NELLE COSTRUZIONI NEI PRINCIPALI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA

Maggio 2017 e Gennaio-Maggio 2017. Var % tendenziali, indice corretto per i giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat

EDILIZIA – Arnaldo Redaelli confermato Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia

Arnaldo Redaelli è stato confermato per acclamazione alla Presidenza di Anaepa Confartigianato Edilizia per i prossimi 4 anni. Redaelli ha raccolto il consenso unanime dell’Assemblea elettiva riunitasi il 22 luglio a Roma. Continuerà a guidare fino al 2021 la maggiore Organizzazione delle piccole imprese italiane dell’edilizia che rappresenta oltre 50.000 imprenditori.
Il Presidente Reaelli sarà affiancato dai Vice Presidenti Luciano Gandolfo (Vicario), Paolo Bassani e Fiorello Fioretti edai componenti di Giunta Sergio Cesaretti, Michele Cirrottola, Stefano Crestini, Virgilio Fagioli, Paolo Figoli, Giovanni Lovato e Aldo Montibeller.
“La nostra Associazione – ha dichiarato Redaelli indicando le linee programmatiche del suo secondo mandato – prosegue il proprio cammino all’insegna della capacità di rispondere a nuovi bisogni per la ripresa e lo sviluppo dell’artigianato edile e delle piccole imprese. La sfida per rilanciare il comparto è enorme e allo stesso tempo molto stimolante e può essere affrontata e vinta solo agendo insieme e condividendo pratiche ed esperienze. Alla nostra voglia di fare impresa si deve però accompagnare il giusto supporto di politiche e risorse adeguate per garantire il futuro del comparto edile”.
I rapidi cambiamenti dell’economia e del mercato impongono risposte altrettanto rapide, grande responsabilità nelle decisioni, nella capacità di ascolto e nel far circolare le idee. “Finalmente – ha detto Redaelli – vediamo il risultato del nostro impegno: l’edilizia è tornata nell’agenda dei lavori del Governo e del Parlamento. Noi imprenditori artigiani possiamo giocare un ruolo da protagonisti per realizzare un’edilizia di qualità. Non è uno slogan o un sogno quello di far tornare il comparto delle costruzioni al peso che storicamente ha sempre avuto per l’economia e il lavoro in Italia”.

STUDI – Al terzo trimestre 2017 accelera la crescita (+3,5%) dell’Indice Confartigianato del costo energia elettrica delle MPI. Incremento determinato da +11,2% costo Energia

Nel terzo trimestre 2017 l’Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una Micro-piccola impresa (MPI) tipo evidenzia un aumento congiunturale del 3,5% rispetto al trimestre precedente, accelerando la crescita dell’1,3% rilevata al II trimestre 2017. In chiave tendenziale l’Indice scende dell’1,5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. L’Indice proposto da Confartigianato esamina il trend dei prezzi sul mercato di maggior tutela per sette profili maggiormente rappresentativi di imprese artigiane e micro e piccole imprese e trova la sintesi in un profilo tipo con una potenza impegnata di 45 kW e un consumo annuo di 60 MWh che al secondo trimestre 2017 sostiene un costo annualizzato per l’energia elettrica di 11.478 euro – pari a 19,13 c€/kWh – in aumento di 383 euro rispetto al costo basato sulle tariffe del trimestre precedente e in riduzione di 169 euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

L’aumento rilevato in ottica congiunturale è da imputarsi esclusivamente alla crescita dell’8,3% della Spesa per la materia energia mentre sono stabili sia la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore che la Spesa per oneri di sistema: nel dettaglio la Spesa per la materia energia pagata dalla MPI tipo cresce quindi di 383 euro rispetto al trimestre precedente e di 257 euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; in riduzione di 34 euro (-3,7%) il Dispacciamento, voce che rimane comunque elevata, dopo aver registrato il picco massimo nel III trimestre 2016: nel terzo trimestre 2017 si attesta sugli 874 euro all’anno, l’8,6% in più rispetto alla media di 805 euro registrati nel periodo precedente al picco di un anno fa.

Dal primo luglio 2017 la spesa per energia sale a 4.126 euro e torna ai livelli del primo trimestre 2015 mentre la Spesa per oneri di sistema è pari a 3.808 euro, lo stesso valore del trimestre precedente e rappresenta il minimo degli ultimi quattro anni. Nel complesso gli Oneri fiscali e parafiscali pesano per il 39,7% del costo totale, incidenza inferiore di 3,9 punti percentuali rispetto a quella della Spesa per la materia energia (43,6%).

Il calo del costo dell’energia elettrica per la MPI rilevato in ottica tendenziale è da imputarsi alla diminuzione dell’8,4% degli Oneri fiscali e parafiscali e dello 0,5% della Spesa per il trasporto e la gestione del contatore mentre cresce del 5,4% la Spesa per la materia energia.

L’aumento della Spesa per la materia energia è determinato – come indicato dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico – principalmente dall’aumento dei costi di approvvigionamento, legato ad una stima di significativa crescita dei prezzi nei mercati all’ingrosso (con quotazioni del Prezzo Unico Nazionale previste superiori di circa il 20% rispetto al II trimestre) che riflette l’atteso rialzo dei consumi, sostenuti dalle alte temperature della stagione estiva […..]. Inoltre, all’aumento contribuisce anche la necessità di recuperare ancora parte dei forti rialzi dei prezzi all’ingrosso di inizio anno, innescati dalle emergenze sui collegati mercati europei, specie quello francese per l’inatteso fermo di numerose centrali nucleari transalpine”.

L’accentuazione del rialzo del costo dell’energia elettrica influisce negativamente sulla competitività delle piccole imprese manifatturiere, determinando una compressione dei margini che, in un contesto caratterizzato dal persistente calo dei prestiti alle piccole imprese (-1,4% a maggio 2017), può compromettere la propensione all’investimento, influenzando negativamente i processi di crescita dell’economia italiana. In questa prospettiva appare necessaria, quindi, una politica volta al contenimento del costo dell’energia elettrica pagato dalle piccole imprese. Su questo fronte – come evidenziato da Confartigianato – serve una riforma degli oneri che corregga l’attuale squilibrio: al segmento in bassa tensione che determina il 27% dei consumi grava il 45% degli oneri di sistema del segmento non domestico, mentre sulle imprese in alta tensione che determinano il 14% dei consumi la quota degli oneri scende all’8%.

Infine va segnalato che in parallelo all’aumento del costo dell’energia elettrica si registra nel secondo trimestre 2017 un aumento del 7,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente del costo del gasolio auto, valutato al netto dell’IVA.

L’analisi dell’Indice sulla rubrica ‘Imprese ed Energia” oggi su QE-Quotidiano Energia mentre il report dettagliato analisi del costo per i sette profili di piccola impresa nell’Elaborazione flash “Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una Micro-piccola impresa (MPI) tipo per il III trimestre 2017”. Clicca qui per scaricarla.

MERCATO – Dal 9 agosto in vigore norme su prodotti da costruzione: recepite le sollecitazioni di Confartigianato

Il 9 agosto entrerà in vigore il Decreto legislativo che adegua le norme nazionali alle regole europee sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione. Si tratta di disposizioni che hanno l’obiettivo di garantire maggiore qualità e sicurezza delle costruzioni, e di assicurare trasparenza, efficacia e armonizzazione delle norme esistenti.
Secondo Confartigianato, il provvedimento rappresenta una buona occasione per regolare meglio il mercato, attivare gli organismi di controllo, spingere le imprese a mettersi in regola.
Tuttavia proprio Confartigianato, insieme con Rete Imprese Italia, aveva chiesto, nel corso di un’audizione al Senato svoltasi lo scorso 11 aprile, che le nuove norme prevedessero gradualità nell’applicazione delle sanzioni e deroghe per le piccole imprese.
Le richieste di Confartigianato sono state accolte nel testo definitivo. E così nel decreto, per gli errori formali è stato eliminato l’arresto ed è prevista la sanabilità senza sanzioni.
Accolte anche altre sollecitazioni di Confartigianato: in particolare, per i prodotti realizzati in un unico esemplare, o fabbricati in cantiere e comunque non in serie, non è obbligatoria la redazione della dichiarazione di prestazione.
E ancora, grazie al pressing di Confartigianato, nel decreto che sarà in vigore il 9 agosto, è prevista l’applicazione di procedure semplificate per le piccole e medie imprese.

CREDITO – Al via la riforma del Fondo centrale di garanzia

Il Fondo centrale di garanzia delle Pmi cambia. Il 7 luglio è stato pubblicato il decreto che punta a rendere lo strumento più efficace ed efficiente con un nuovo modello di rating per valutare il merito creditizio delle imprese.

Nel decreto sono definiti nuovi parametri di riferimento delle misure massime di garanzia, in funzione della probabilità di inadempimento dell’impresa richiedente, oltre che della durata e della tipologia del finanziamento. Con le nuove disposizioni sarà possibile rafforzare gli interventi in favore di imprese con maggiore necessità di sostegno pubblico. Il grado di protezione del Fondo varierà in funzione della finalità, della durata e della tipologia  dell’operazione finanziaria e della rischiosità dell’impresa con l’obiettivo di sostenere in misura maggiore i soggetti sani ma più esposti al rischio razionamento del credito. Le garanzie concesse saranno più elevate per le operazioni di investimento e per le imprese con classe di merito più basse, mentre scenderanno per le operazioni di liquidità e a breve termine. In base alla riforma, le imprese verranno classificate in 5 classi di merito, caratterizzate da una probabilità di inadempimento crescente: sicurezza; solvibilità; vulnerabilità; pericolosità; rischiosità. Questo modello di valutazione non si applicherà in alcuni casi precisi. Tra questi le operazioni a rischio tripartito, vale a dire quelle in cui il rischio è suddiviso in tre parti uguali tra Fondo, banca e confidi. Per questo tipo di operazioni, infatti, la valutazione è interamente delegata ai finanziatori e ai soggetti garanti preventivamente autorizzati dal Consiglio di gestione del Fondo.

L’attuazione della riforma del Fondo centrale di garanzia è ora affidata alla pubblicazione di un successivo decreto ministeriale con il quale saranno approvate le nuove “condizioni di ammissibilità e delle disposizioni di carattere generale del Fondo”, che non potrà essere emanato prima del 31 dicembre 2017.

TRASPORTO PERSONE – Non più rinviabile riforma servizi ncc e taxi

Le Associazioni del noleggio con conducente e dei taxi che si riconoscono in Rete Imprese Italia, giudicano insufficiente e generica la proposta di attuazione della Legge n. 73 del 22 maggio 2010 illustrata nel corso degli incontri con la categoria degli scorsi 11 e 18 luglio 2017.

Le Associazioni, pur apprezzando lo sforzo dell’Amministrazione dei trasporti, anche in considerazione dei vincoli e del complesso e articolato quadro giuridico vigente, ritengono però non più differibile il completamento del processo di riforma organica della legge quadro del Trasporto Pubblico non di Linea. Processo che deve partire dal disegno di legge sulla concorrenza, attualmente all’esame del Senato, e secondo i principi di una più netta separazione dei servizi di noleggio con conducente e di taxi, della regolazione delle attività delle piattaforme tecnologiche nel rispetto della professionalità dei servizi resi e della relativa disciplina degli stessi, dell’adeguamento del sistema sanzionatorio proporzionalmente alla gravità delle violazioni.

Le Associazioni considerano non più rinviabile la riforma del settore e si dichiarano, pertanto, disponibili ad un confronto serrato e coscienzioso per dar vita ad una equilibrata riforma organica della legislazione del trasporto pubblico non di linea che faccia definitivamente voltare pagina al settore.

MODA – Confartigianato protagonista dell’Origin di Milano con due convegni e quaranta imprese presenti

Dall’11 al 13 luglio, la Fiera di Milano Rho ha ospitato Origin Passion & Beliefs, che anno dopo anno sta diventando il punto di contatto privilegiato tra i grandi marchi della moda internazionale e la piccola impresa italiana. Organizzata durante MilanoUnica, il salone del tessile italiano, Origin ha ospitato 40 imprese associate a Confartigianato, la squadra più numerosa tra le organizzazioni di rappresentanza che prendono parte alla fiera. Occasioni di business ma non solo, perché la fiera milanese della manifattura tessile è stata l’occasione giusta per organizzare due convegni su temi caldi e d’attualità per il settore moda: la lotta alla contraffazione e la proposta di candidare l’artigianato italiano a patrimonio mondiale dell’Unesco, un’iniziativa che Confartigianato sta portando avanti con il Sottosegretario Dorina Bianchi e con il massmediologo Klaus Davi, e che a Milano ha celebrato la seconda tappa del roadshow nazionale per la candidatura. “La moda è stata tra le categorie più sensibili all’iniziativa – ha spiegato il Sottosegretario Bianchi – Abbiamo iniziato a presentarla al Pitti di Firenze, proprio per valorizzare l’eccellenza prodotta dalla bottega italiana. L’artigianato, però, oggi è tradizione ma anche innovazione, tanta innovazione. Oggi, qui a Milano, ne abbiamo una prova portata da tanti piccoli imprenditori artigiani che fanno innovazione e che creano un prodotto veramente unico”.
Da un paio di mesi, infatti, Confartigianato ha abbracciato la campagna che vuole inserire le tecniche e le tradizioni dell’artigianato italiano a patrimonio mondiale dell’Umanità. Un progetto ambizioso, che vuole tutelare e valorizzare quel secolare patrimonio culturale che ha fatto la storia economica e culturale del nostro Paese.
Unesco e non solo, perché oggi, tra i problemi principali che devono affrontare gli imprenditori italiani della moda, c’è la contraffazione, un male che brucia ogni anno 4,5 miliardi di euro di fatturato e più di 50mila posti di lavoro regolari.
“E’ tanto che parliamo di regolamenti, di tutela del brand e della qualità dei prodotti – ha denunciato Fabio Pietrella, Presidente di Confartigianato Moda – E’ arrivato il momento. La politica ci sta ascoltando, tutti i protagonisti di questo settore sono d’accordo. Aspettiamo un riscontro da parte della politica, perché è arrivato il momento di difendere io nostri prodotti di qualità dalla contraffazione”.

ALIMENTARE – Nella guida Mondadori ‘Itinerari del gusto’ spazio alle eccellenze artigiane

Gli imprenditori artigiani del settore alimentare hanno una grande opportunità per mostrare tutto il loro valore: grazie a Confartigianato, possono essere presenti nella guida ‘Itinerari del gusto’ edita da Mondadori e in distribuzione a dicembre. Gli artigiani possono chiedere di essere inserite nella guida entro il mese di agosto. Avranno così l’opportunità di partecipare ad un’iniziativa editoriale prestigiosa che punta a far conoscere al pubblico l’eccellenza del patrimonio italiano dell’artigianato alimentare. Per maggiori informazioni contattare Confartigianato Alimentazione

ENERGIA – Confartigianato e ON5 insieme per il progetto ‘Diventa Eco-artigiano’

Diventa Eco-artigiano”, il progetto ideato e promosso da ON5, filiale italiana di ON5 Group che fa capo alla francese Economie d’Energie, ha trovato un alleato in Confartigianato Imprese, la più grande rete europea di rappresentanza di interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese.

L’efficienza energetica in quanto energia “non consumata” rappresenta uno dei cardini della strategia energetica nazionale.  “Diventa Eco-artigiano” si inserisce in questo ambito, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti e di promuovere la riqualificazione degli edifici residenziali e delle imprese attraverso l’attività dei propri qualificati affiliati.

“Diventa Eco-artigiano” è, difatti, un programma dedicato ai professionisti che intendono specializzarsi nella riqualificazione e nell’efficienza energetica. E’ una piattaforma web che offre una catena di servizi a supporto dell’attività di termoidraulici, impiantisti termici, elettricisti, serramentisti, così come ingegneri, architetti, geometri, periti, impegnati a migliorare il comfort e la performance energetica delle abitazioni e degli immobili dei propri clienti, proponendo le soluzioni più adeguate in termini di efficienza energetica.

Il programma “Diventa Eco-artigiano” rappresenta, pertanto, una grande opportunità per chi opera in questo mercato. Opportunità che Confartigianato intende offrire ai propri associati, fornendo un servizio a valore aggiunto a supporto dell’attività degli artigiani.

“Diventa Eco-artigiano” rappresenta un vero e proprio acceleratore e accompagnatore nel percorso di innovazione e ottimizzazione energetica. Uno strumento in grado di rispondere, in ultima istanza, ai bisogni del cliente, volti principalmente alla riduzione dei costi energetici, alla generazione di risparmio e al contenimento dell’impatto sull’ambiente.

“E’ per noi un grande piacere annunciare la partnership strategica con Confartigianato Imprese – afferma Franck Bruneau, Presidente di ON5. – Abbiamo già maturato in Francia una solida esperienza con Capeb, la più grande associazione francese di artigiani e di piccole imprese e il nostro desiderio è di replicare in Italia un progetto altrettanto ambizioso. La fiducia che Confartigianato Imprese ha riposto in noi è motivo di grande orgoglio”.

“La collaborazione con ON5 – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – testimonia il nostro impegno per rendere le piccole imprese protagoniste delle nuove sfide sul fronte dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. Le opportunità del progetto ‘Diventa Eco-artigiano’ sono complementari alle linee di servizi che il Sistema Confartigianato offre agli imprenditori con l’obiettivo di migliorare la loro competitività sul mercato e ampliare le loro opportunità di business”.

E’ stata avviata la prima fase di test che coinvolgerà alcune Associazioni Territoriali con l’obiettivo di estendere l’adesione al progetto all’intero territorio nazionale.

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